Due club service contro il circo
POLEMICHE PER LA SISTEMAZIONE AL LUNGOMARE.
«Rischi igienici». La replica: «Siamo in regola»
Il divertimento per i gelesi si trasforma in polemica. Tuonano i soci dei club estivi «La Vela» e Club Nautico sul pericolo igienico e sanitario che potrebbe ripercuotersi sulla popolazione vacanziera che si riversa nel litorale gelese. «Il circo Lidia Togni non può stare in quel sito – dicono i presidenti dei due club estivi, Carmelo Russo e Gaetano Trainito – non abbiamo nulla contro il circo ed il suo personale ma ci chiediamo: chi ha dato l’autorizzazione a scegliere proprio quell’area nel periodo estivo? Stiamo pensando seriamente di chiudere i due club e consegnare le chiavi al sindaco di Gela, visto che potrebbero rappresentare un pericolo per i soci».
Il grande circo con la pista sul ghiaccio della famiglia circense più amata dal pubblico italiano ha montato le tende nella spiaggia del Lungomare, proprio fra le due strutture balneari che si trovano sul litorale gelese. Una carovana imponente formata da decine di roulotte, ruspe, camion, una cinquantina di animali fra elefanti, zebre, leoni, elefanti, tanto per citarne alcuni un centinaio di persone fra artisti, servizio amministrativo, personale ausiliario, per un’area di centinaia di metri che accoglie già da due giorni la grande pista per le esibizioni e il tendone per l’accoglienza del pubblico e la biglietteria. Tutto questo ha completamente occupato lo spazio limitrofo alle sedi dei due club, dove non si può più parcheggiare. Ma questo per i soci dei due club rappresenta il minore dei mali. «L’allarme più grave è rappresentato dal rischio concreto a cui sono sottoposti i bagnanti del tratto di mare in questione – dice il presidente del Club Nautico, Gaetano Trainito – il mare si ridurrà nei pochi giorni di soggiorno un vero letamaio con gli escrementi degli animali, e non basteranno due settimane perché le correnti marine possano restituire lo specchio d’acqua in condizioni da potere permettere la balneazione. Il pericolo non è per noi che ne abbiamo parlato lungamente e non ci bagneremo lì, ma pensiamo ai turisti o a quanti non sanno a cosa vanno incontro se faranno il bagno in quel tratto di mare. Per non parlare delle zecche degli animali: la richetziosi è una malattia grave che ha un percorso clinico di 40 giorni. Inoltre noi siamo andati incontro ad una spesa extra non compresa nel bilancio annuale: per la sicurezza dei locali abbiamo ingaggiato un metronotte che controlli la struttura 24 ore su 24».
Ieri mattina i vigili sanitari hanno controllato l’area occupata dal circo. «Non abbiamo nulla da nascondere – dice l’amministratrice Davida Cenestrelli ed il padre Davide, portavoce del titolare – oggi sono venute le autorità sanitarie e della Capitaneria di Porto e noi abbiamo esibito tutti i documenti e le autorizzazioni in regola. C’è una legge che prevede l’individuazione di un’area per il circo: noi portiamo il divertimento per la città ed in alcuni siti abbiamo avuto spazi asfaltati ed attrezzati. Qui invece abbiamo trovato una pattumiera ed abbiamo dovuto pulire prima di piazzare le tende. Rischiamo noi di ammalarci di Aids se incappiamo in una delle tante siringhe che abbiamo trovato nella zona. Quest’area è il luogo preferito dalle coppiette che, vi lascio immaginare quello che lasciano a terra. Gli escrementi li depositiamo nella discarica pubblica, niente paura. Inoltre l’amministrazione comunale non ci ha fatto una buona accoglienza con questo spettacolo che abbiamo trovato. Staremo 5 giorni non cinque mesi».
L.B.
da La Sicilia
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