Torna il circo a Belluno, per la precisione il circo “di Vienna”, che si chiama così perchè gli artisti provengono per la maggior parte dall’Austrua, a cominciare dalla protagonista dell’attrazione principale, la domatrice di orsi Maxi Lidermaier, che propone il suo numero con un orso bianco del peso di 300 chili e alto tre metri, arrivato dal Circolo polare artico.
E poi tutti gli spettacoli tradizionali, con i cavalli, i lama, gli struzzi, le zebre, i serpenti e naturalmente l’immancabile clown, che è pure un tedesco, Rudi, protagonista di una serie di scherzi che coinvolgono il pubblico e specialmente con gli adulti, ma in modo molto sportivo.
Domenica comunque, dalle 10 alle 12, si potrà visitare lo zoo, alla Rossa, dove il circo ha trovato sistemazione. Poi, da giovedì a lunedì, via libera agli spettacoli, prima del trasferimento nella tappa successiva, a Conegliano. Gli spettacoli bellunesi sono comunque in programma giovedì alle 21,15, venerdì e sabato alle 17 e alle 21, domenica alle 15,30 e alle 18, infine lunedì alle 17.
Tra le protagoniste del circo di Vienna c’è Helen Vassallo, figlia di uno dei titolari, che si esibisce come acrobata.
«Facciamo 15 giorni di sosta a giugno, anche se quest’anno per una tournèe in Grecia siamo andati avanti senza sosta – racconta Helen, che non è austriaca, ma marchigiana, e oltre che brava è sicuramente anche molto graziosa – anche se la nostra attività si è fatta sempre più difficile. A cominciare dai problemi legati agli animali. Come si fa a dire che li torturiamo, quando sono proprio loro che ci danno anche da vivere? Gli animali crescono in cattività, e vengono allevati con amore e cura, almeno nel nostro circo. Se un animale è terrorizzato o malnutrito si vede eccome!». Helen non fa una difesa a priori, ma invita – com’è giusto che sia – a non generalizzare. «Gli animalisti hanno le loro ragioni, in certi casi, ma prendiamo l’esempio dell’orso del nostro circo: ha 33 anni, quando la vita media allo stato naturale è di una ventina e anche meno, e la sua padrtona lo tratta come un pascià, anzi comne un figlio, visto che lo nutre con frutta di prima scelta e non gli mancare, ad esempio, l’aria condizionata. Anche nel nostro ambiente c’è probabilmente chi non si comporta bene, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio».
Insomma, anche il mondo del circo è in crisi. «Per fortuna ci sono ancora molte persone che amano questo spettacolo, ed anche i presidi sono in genere molto disponibili e ci aiutano a reclamizzarlo. A Belluno, in particolare, mancavamo da due anni, ma ricordo bene il calore e la partecipazione con cui siamo stati accolti anche nell’ultima nostra partecipazione. Davvero non vedevamo l’ora di tornare, e finalmente è stato possibile».
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