L’abbraccio di Giovanni Paolo II al mondo del circo: «Siete una Chiesa viaggiante con la gioia nel cuore»
(F.Mas.)
«Chiesa viaggiante»: così il Papa ha definito ieri i mondo dei circensi e dei «lunaparchisti», nel breve discorso rivolto ai partecipanti al Congresso intitolato appunto «Accogliere i Circensi e Lunaparchisti: dalle diversità alla convivialità delle differenze», organizzato dal Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti. «In un tempo in cui sembra contare solo la frenesia del produrre e dell’arricchirsi – ha detto Giovanni Paolo II – portare gioia e festa è testimonianza reale di quei valori non materiali che sono necessari per vivere la fraternità e la gratuità. Voi potete offrire un singolare esempio di Chiesa viaggiante che prega, che ascolta, che annunzia e che coltiva la fraternità».
Il Congresso ha studiato l’accoglienza che la Chiesa locale può riservare alle persone in continuo spostamento. A questo proposito, il segretario del dicastero vaticano, monsignor Agostino Marchetto, ha ricordato diverse esperienze pastorali. Negli Stati Uniti alcune suore accompagnano i circhi, vivono nelle roulotte e creano con la loro presenza una comunità di preghiera. Analoghe esperienze in Francia e nel Nord Europa. «La Chiesa – ha spiegato Marchetto – deve fare molto di più anche per informare e sensibilizzare le comunità che li accolgono al fine di superare innanzitutto l’indifferenza che possono provare nei loro confronti, di non chiudersi per difendere il proprio modo di vivere, di non temerli come forestieri o stranieri, ma di essere a loro volta aperte, accoglienti, solidali».
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