Gli spettacoli del Circo Medrano a Licola |
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Il brivido corre in pista con i pitoni di Indiana Jones |
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Stefano Prestisimone – Una saga lunga 130 anni, un romanzo cominciato nel 1871 e vissuto sempre all’ombra di un tendone, tra storie romantiche, intrecci di famiglie circensi, avventurose tournée, qualche momento di crisi. Quella della famiglia Casertelli è in fondo la storia universale del circo e il marchio Medrano (coniato a Istanbul nel 1965 come acronimo di Circo Mediterraneo Radio Televisione), è sinonimo di show natalizio tra domatori, giocolieri e trapezisti. Fino al 12 gennaio (salvo scontate proroghe) il circo Medrano sarà al Magic World di Licola con due ore fitte di numeri di buon livello. Il fuori programma nella serata d’esordio, (con visita pomeridiana del sindaco Iervolino), lo offre il gigantesco rinoceronte bianco, che non si presenta in pista durante la parata degli animali esotici di cui è la conclamata star. «Non ha voluto saperne di uscire dal recinto», spiega il presentatore dopo qualche minuto di attesa, mentre l’orchestra bulgaro-rumena ripete all’infinito la sigla del suo ingresso. Il momento di brivido arriva invece dal numero di Karah Khavak jr, erede di terza generazione di una famiglia di ammaestratori di rettili. Negli anni ’30 il nonno Ludwig ricevette in dono da un maraja indiano alcuni coccodrilli e da allora i Khavak ne hanno fatta una professione. Nei panni di Indiana Jones, l’aitante Karah porta in pista cobra, i venenosissimi mamba verdi, il serpente corallo, che può uccidere in pochi istanti, alligatori e caimani anche in formato mignon, tarantole e scorpioni, maneggiandoli tutti con incredibile confidenza. Ma il clou è quando si apre il baule dei giganteschi serpenti strangolatori, tra cui un pitone reticolato di 5 metri e un pitone albino di quasi sei metri per 100 chili. Per portarlo in pista occorrono quattro persone ma nel finale, con studiata distrazione del domatore, il pitone bianco sgattaiola fuori dalla pista, finendo in mezzo al pubblico dei palchetti. C’è chi si diverte, chi urla dallo spavento. Ma poi arriva Indiana Jones. Conferma le attese anche il numero dell’uomo-proiettile, offerto nell’intervallo nello spazio esterno. Lo statunitense John Taylor si cala all’interno di un razzo che lo lancia con un grande botto a oltre venti metri di distanza, catapultandolo su un gigantesco materasso gonfiabile sistemato dall’altra parte dello spiazzale. Apprezzata dai bambini l’esibizione dei Cardinali, una delle più note dinastie di clown del Portogallo, poi l’esercizio alle fasce del sestetto «Silk and dream», le parate dei cavalli e dei domatori, il passo a due equestri dei fratelli Casartelli, le acrobazie al trapezio singolo della tedesca Stefany Hones, i saltatori russi Bukovina e il domatore francese di tigri Emilien Beautour. |
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