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Il Principato di Montecarlo è pavesato a festa: ieri si è inaugurato il ventinovesimo anno del Festival Internazionale del Circo. Le strade, le piazze fiorite, tutto è illuminato a giorno e la musica mette allegria, attira bambini e adulti ringiovaniti nell’animo. Tutti diventano ragazzi e sanno che si divertiranno. Belle le classiche sciarpe bianche e rosse con il viso ridente del grande clown stampato al centro. E lo stesso clown fa capolino dalle vetrine, sugli autobus, sugli striscioni che attraversano la strada: e la festa dunque è cominciata. Quest’anno i concorrenti arrivano, anzi sono ormai quasi tutti già arrivati, da mezzo mondo: Asia, Africa, Australia, Cina, Europa, America del nord e del sud. Diremmo che tutto il mondo partecipa con ansia e con gioia a questa kermesse della festosità ingenua che, per gli artisti, significa soprattutto “esserci”. Per primo vogliamo segnalare il re del circo: il clown! Quest’anno arriva il grande Toto Chabri e la sua Compagnia. Un nome celebre, un artista di tradizione, musicista e comico di classe e di stile puro: con uno così si sente odore di premio importante. E dagli USA arrivano i “King Charles” neri travolgenti, mentre i colombiani Velez affrontano la “ruota della morte”, titolo choccante e suggestivo: da brivido circense. La Cina non manca mai e le sue artiste, ragazzine di garbo e di alta scuola circense, affascinano tutti i pubblici del mondo. Tra i tanti numeri e i tanti personaggi, una serie di animali divenuti divi anch’essi sotto la guida dei loro ammaestratori coraggiosi e soprattutto rispettosi dei loro “artisti” intelligenti. Nella grande gabbia quattordici tigri, bianche e bellissime, si esibiscono alla guida della domatrice Suzann Lacey. I cavalli di Carlos Savad lavorano nel numero cosiddetto “in libertà” ed uno si esibisce come clown. Un’accoppiata spiritosa è formata dal gruppo di elefanti insieme con i cani San Bernardo guidati e dressati da Wendell Huber, eccellente e famoso ammaestratore. Le simpatiche otarie che piacciono e divertono grandi e piccini ubbidendo e giocando, sono affidate a Ingo Stiebner, mentre Mister Dalmatyn si diverte e diverte il pubblico con i cani dalmati. Non manca la comicità dei clown russi, in questo caso insieme coi colleghi germanici, curiosamente – e maliziosamente – definitisi KGB: stile rinnovato dallo humor ricercato e fresco. Grande attesa, dunque. Sono ancora molti i numeri che fanno corona ai pochi sopra citati ed è anche giusto lasciare un po’ di sorpresa. Di una cosa siamo certi: il programma del Festival monegasco non ci ha mai deluso. La parola finale spetterà alla giuria di specialisti provenienti da molti Paesi. Loro giudicheranno il meglio del meglio, con accanto il Principe Ranieri affiancato dalla figlia Stephanie e dal figlio Alberto, anche loro appassionati di circo, come il padre.
Serena Bassano 21/01/2005
(da “Il Secolo XIX”)
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