Cavalli, acrobati e illusioni magia dell´arte circense
«Conservo un ricordo ben vivo delle nebbiose giornate invernali nelle quali mia nonna accompagnava me, mio fratello e un paio di cugine lontane, agli spettacoli del circo Kröne, del circo Togni, poi del circo Orfei nel quale l´ormai non più giovane Orlando in costume da cacciatore bianco, guidava un numero originale con le iene» scrive Paolo Bosisio nell’introduzione al saggio di Alessandro Serena, che insegna Storia dello spettacolo circense e di strada all´Università degli Studi di Milano (Bruno Mondadori, pagg. 205, euro 19).
E nel libro che si intitola ovviamente Storia del circo, gli Orfei sono la prima voce del capitolo grande dinastie l´Orlando citato è lo zio di Liana Orfei, «signora» del Golden Circus Festival che avrà la sua sede a Roma nel Teatro Tendastrisce per 9 giorni (dal 21 al 30 novembre). Sono ormai venticinque anni che il Golden presenta quanto di meglio e di più nuovo si muove nel mondo del circo equestre. Stavolta poi l´omaggio è alla nascita del circo moderno: il primo fu allestito a Londra nel 1768 da Philip Astley, ex sergente maggiore della cavalleria inglese. L´appuntamento romano è in realtà una vetrina delle «tendenze» internazionali delle arti circensi, un circo globalizzato dove si confronteranno la scuola canadese, russa, inglese, francese e, naturalmente, italiana. A presiedere la giuria che come ogni anno proclamerà il vincitore dell´edizione c´è Mario Verdone, professore emerito di Storia e critica del film alla Sapienza, autore tra l´altro de Il circo insieme al fotografo del «tendone», Joe Oppedisano (Federico Motta editore).
Donna Liana è una delle poche artiste circensi che ha saputo coniugare cinema e «carrozzone»: suo il «Circo delle Mille e una notte» da un´idea di Federico Fellini, senza contare l´archivio di film che l´hanno vista insieme agli attori della commedia italiana. E´ a Roma che si svilupparono le discipline che poi sarebbero divenute circensi: giocolieri (pilarii), acrobati (petauristae), funamboli (funambuli) e ambulanti di ogni genere (circolatores). Nell´Ottocento una delle maggiori figure di cavallerizzo è Gaetano Ciniselli che fonderà una compagnia stabile equestre a Berlino. Il carosello di cavalli circense (da 6 a 24) ha una particolarità: l´acrobazia. E i più abili cavallerizzi del Novecento furono italiani: i Pissiutti, i Briatore, i Frediani, i Caroli e i Cristiani, incredibili esecutori di complicate colonne umane e di salti mortali tra cavalli lanciati al galoppo.
È passato più di un secolo ma la tradizione non si è persa, anzi, si è diffusa e tra le attrazioni del Golden Circus 2008 ci sono la cavalleria di Ivette de Rocchi-Bellucci con 10 esemplari in libertà più due di alta scuola, la Troupe di Alik Tourdiev (Russia), le Grandi Illusioni di Monsieur de Larotte (Francia) e quattro pony «comici» ammaestrati da Andrea Celani. La serata di inaugurazione è dedicata a Telefono Azzurro Onlus e parte del ricavato dei biglietti sarà devoluto per il progetto «Team di intervento in emergenza nella città di Roma».
20/11/2008 12.38.27
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