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Animali: le tigri trovano un amico nella Banca Mondiale

ROMA – Il calo della popolazione mondiale di tigri – che potrebbe portare alla loro estinzione in una decina d’anni – ha trovato una potenziale ancora di salvezza oggi, dopo che la Banca Mondiale ha messo il suo peso su un nuovo programma internazionale di conservazione di questi felini. La partnership con lo Smithsonian Istitution è – precisa oggi il ‘Guardian’ nella sua edizione on-line – un’iniziativa personale del presidente della banca Robert Zoellick. Il progetto mira ad espandere e rendere più forte l’attuale frammentario sistema di riserve per le tigri che si si articola su 13 Paesi, tra cui India, Indonesia, Thailandia, Cina e Russia. La Banca Mondiale ha destinato al progetto un primo milione di dollari. Gli esperti ritengono che attualmente siano rimaste forse 3500 tigri. Cento anni fa, il loro numero superava le 100 mila. La loro sopravvivenza come specie è minacciata dal commercio illegale di parti del loro corpo, usate in Asia per la preparazione di rimedi tradizionali, oltre che dall’intenso sfruttamento delle terre che costituivano il loro habitat naturale determinato dallo ‘sviluppo’. Lo sforzo congiunto per salvare le tigri Smithsonian-World Bank comincerà con l’addestramento di centinaia di guardie forestali nelle nuove tecniche anti-bracconaggio, in un centro vicino a Washington, nonché nella creazione di più forti collegamenti tra i paesi dove le tigri rimanenti vivono. Zoellick ha detto che il rinforzare e l’espandere il sistema frammentario delle riserve porterà benefici durevoli alle popolazioni locali. “Ciò è più che economico. Si tratta di costruire un’economia sostenibile. Ciò che stiamo cercando di creare là è un auto-interesse nella conservazione delle tigri. Ciò può andare dal trovare un posto di lavoro come guardia forestale o nel turismo”. Gli ambientalisti vedono nella conservazione delle tigri un momento cruciale anche nella salvaguardia di ciò che rimane delle foreste asiatiche. Senza il ‘prestigio’ delle tigri, dicono, sarebbe più difficile difendere le foreste dall’avanzare dello sfruttamento. “Le tigri sono una sorta di ombrello e la loro sopravvivenza vuol dire salvare centinaia di altre specie”, dice Francisco Dallmeier, direttore del progetto di conservazione dello Smithsonian.

Da www.ansa.it del 21/06/09

21/06/2009 21.18.07

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