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Stampa: L’elefantessa al gelo della neve Condannato il circo

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Stampa: L’elefantessa al gelo della neve Condannato il circo

Nell’elenco generale delle news é omesso di proposito il nome Orfei in quanto attualmente in Italia sono diversi i circhi che viaggiano con quel nome. Non è una presa di posizione in merito alle sentenze, il modo in cui i nomi vengono associati alle situazioni è diventato un luogo comune inaccettabile. Che Orfei significhi circo é fuori luogo, ma che una condanna debba colpire tutti gli Orfei é alquanto fuori luogo. Non così nella notizia di stampa che troverete in seguito (Geapress) dove il titolo non condanna una famiglia ma, pur trattando lo stesso argomento, gioca sul paradosso.
(mt)

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L’elefantessa al gelo della neve Condannato il circo Orfei

COMO – Un ippopotamo in un recinto sotto la neve, una elefantessa e un dromedario rinchiusi negli spazi angusti di camion bui e non riscaldati, scimpanzé costretti dentro gabbie minuscole. Giovanni Pucciarini, 62enne di Assisi, legale rappresentante del circo «Miranda Orfei», i cui artisti si esibirono a Muggiò, in piazza d’Armi, in occasione del Natale 2008, è stato condannato dal tribunale di Como, su richiesta del pm Giuseppe Rose, al pagamento di una multa di 3800 euro, conversione sostitutiva di una condanna a cento giorni di reclusione.
Pucciarini e il suo circo – il circo «Miranda Orfei», in cui si esibiva la compagnia di Daniele Orfei, cugino della più nota
Moira – è stato giudicato colpevole di maltrattamenti di animali. La denuncia fu a suo tempo inoltrata da volontari della sezione comasca della Lav, la Lega antivivisezione, che a Muggiò, in quei giorni, svolsero un lungo e approfondito sopralluogo. Aveva nevicato moltissimo: trovarono l’ippopotamo in mezzo alla neve, trovarono i dromedari e l’elefantessa (che si chiamava Jenny e che proprio in quei giorni festeggiava i suoi 50 anni), trovarono i cani (di razza boxer), trovarono addirittura alcuni struzzi che nel corso dello spettacolo venivano utilizzati come cavalcature e che «presentavano – così recita il capo di imputazione – estese lesioni cutanee sul dorso». La sentenza è destinata anche a creare un precedente, laddove il pm (si tratta di un decreto penale di condanna, redatto dalla stesso magistrato che svolse l’attività di indagine) scrive che gli animali venivano «sottoposti a lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche». Per la Lav si tratta anche dell’occasione per promuovere una raccolta firme da sottoporre al sindaco Stefano Bruni: «L’obiettivo – spiega l’avvocato Davide Pivi, che della Lega anti vivisezione di Como è il responsabile – l’obiettivo è quello di indurlo a vietare l'”attendamento” in città di circhi che utilizzino animali». La Lav sarà in piazza Boldoni il 4 e il 5 dicembre, pochi giorni prima che piazza d’Armi, a Muggiò, torni a ospitare il tradizionale circo natalizio: «Per noi – aggiunge Piva – la sentenza di condanna del tribunale di Como è una vittoria importante, a maggior ragione se da essa dovessero sortire, come auspichiamo, anche scelte diverse da parte dell’amministrazione. Il Comune potrebbe, volendolo, adottare un regolamento di tutela animali, ma si tratta di una procedura che vorrebbe il coinvolgimento del consiglio e della giunta. A noi basterebbe che Bruni mettesse mano a una ordinanza, con un iter ben più rapido e con effetti “visibili” in tempi di gran lunga più brevi».

laprovinciadicomo.it

29/10/2010 12.56.55

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