C’è un omicidio al circo: condannato
02 febbraio 2011 — pagina 04 sezione: Grosseto
CASTIGLIONE. Pesante condanna per calunnia – 2 anni e 8 mesi, più il risarcimento alle parti civili per quasi centomila euro – per Sukhbir Singh, 28 anni, il cittadino indiano residente a Santa Fiora imputato per aver raccontato di un omicidio al circo, in realtà mai avvenuto. Il 2 settembre 2008 si era presentato ai carabinieri raccontando che tre persone avevano picchiato, fino a ucciderlo, un suo connazionale, poi chiuso in un sacco nero e caricato nel bagagliaio di una Bmw. Il tutto sarebbe avvenuto all’interno della carovana del circo Montecarlo (foto), che in quei giorni aveva piantato il tendone al Casa Mora di Castiglione.
Al termine del dibattimento, il pm Coniglio aveva chiesto al giudice Compagnucci una condanna da 2 anni e 6 mesi. Il magistrato ha anche disposto che Angelo D’Amico (costituitosi parte civile in proprio e come proprietario del circo), Oller D’Amico e Marco Latini (tutti rappresentati dall’avvocato Collura di Parma) debbano ricevere ciascuno 30 mila euro per il danno non patrimoniale causato dalla falsa denuncia. La difesa (Savelli) attende il deposito delle motivazioni per presentare appello.
Era il 2 settembre 2008 quando il ragazzo si era presentato ai carabinieri di Castiglione, raccontando dell’omicidio al circo. La sera stessa erano scattati gli accertamenti. I militari, durante lo spettacolo, si erano presentati nel tendone portando via degli inservienti. Alcuni stranieri vennero interrogati ma nessuno confessò. L’auto sulla quale sarebbe stato trasportato il corpo venne sequestrata. Chi aveva raccontato l’omicidio venne contro-denunciato: «Si sono inventati tutto – dissero – hanno preso spunto da quanto avvenuto in un altro circo». A scatenare il giallo ci sarebbe stato infatti un problema di soldi tra la proprietà e alcuni dipendenti che avrebbe innescato prima le polemiche e poi le accuse. I dipendenti secondo il circo volevano essere pagati per i tre giorni invece che al termine della settimana e per vendetta avrebbero accusato i titolari.
Al termine del dibattimento, il pm Coniglio aveva chiesto al giudice Compagnucci una condanna da 2 anni e 6 mesi. Il magistrato ha anche disposto che Angelo D’Amico (costituitosi parte civile in proprio e come proprietario del circo), Oller D’Amico e Marco Latini (tutti rappresentati dall’avvocato Collura di Parma) debbano ricevere ciascuno 30 mila euro per il danno non patrimoniale causato dalla falsa denuncia. La difesa (Savelli) attende il deposito delle motivazioni per presentare appello.
Era il 2 settembre 2008 quando il ragazzo si era presentato ai carabinieri di Castiglione, raccontando dell’omicidio al circo. La sera stessa erano scattati gli accertamenti. I militari, durante lo spettacolo, si erano presentati nel tendone portando via degli inservienti. Alcuni stranieri vennero interrogati ma nessuno confessò. L’auto sulla quale sarebbe stato trasportato il corpo venne sequestrata. Chi aveva raccontato l’omicidio venne contro-denunciato: «Si sono inventati tutto – dissero – hanno preso spunto da quanto avvenuto in un altro circo». A scatenare il giallo ci sarebbe stato infatti un problema di soldi tra la proprietà e alcuni dipendenti che avrebbe innescato prima le polemiche e poi le accuse. I dipendenti secondo il circo volevano essere pagati per i tre giorni invece che al termine della settimana e per vendetta avrebbero accusato i titolari.
Da Il Tirreno del 02/02/2011
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