09/08/2011 6.29.56
Sulle cascate, 50 metri sopra il cielo
È il progetto di Nik Wallenda, funambolo: “Ma non vorrei
distrarmi per la bellezza del paesaggio”
PAOLO MASTROLILLI
NEW YORK
La leggenda racconta che il primo essere vivente a conquistare la cascate Niagara fu un gatto. Quando lo infilarono nella botte con cui venne giù, era nero: quando ne uscì, vivo, era diventato bianco dalla paura. È assai probabile che questa storiella sia falsa, però fa parte del mito di un luogo che ora spera di rilanciarsi con un’altra impresa terrificante: la traversata delle cascate sopra un filo sospeso.
Vuole provarci Nik Wallenda, erede di settima generazione di una famosa famiglia di equilibristi da circo. Ma come al solito, non tutti sono d’accordo: dalla parte americana di Niagara Falls sono tentati, da quella canadese sono scettici.
Nik ha 32 anni e racconta che ha cominciato a camminare sul filo quando ne aveva due, e a quattro già si reggeva in equilibrio da solo. Detiene sei primati nel Guinness Book, fra cui il record mondiale per la maggiore distanza percorsa con una bicicletta sopra un cavo sospeso. Quando camminò sui Three Rivers di Pittsburgh, 180mila persone vennero a vederlo. Niagara, però, è un’altra cosa: «Quando guardo queste cascate, mi vengono i brividi». Appunto.
Il suo piano è stendere un cavo di cinque centimetri di diametro, lungo oltre 500 metri, ad un’altezza di circa 50 metri, per andare dalla parte americana delle cascate a quella canadese nella prossima primavera. L’impresa dovrebbe durare 45 minuti, «ma a metà potrei fermarmi per riposare e fare una telefonata a qualche amico». Il tutto verrebbe ripreso per la nuova trasmissione di Discovery Channel «Life on a Wire», assicurando anche i profitti della pubblicità televisiva. «State tranquilli – dice Nik – nel peggiore dei casi sono addestrato ad aggrapparmi alla fune, e resistere abbastanza perché il mio elicottero venga a salvarmi». Il suo bisnonno, in realtà, era morto cadendo da un cavo teso tra due edifici a Porto Rico, ma lui risponde che erano altri tempi.
Wallenda ha presentato il progetto alle autorità americane, che sono tentate, perché la sua impresa potrebbe rilanciare il turismo in un’area ormai depressa. Finiti i tempi dei film con Marilyn Monroe e delle lune di miele, Niagara Falls ha perso metà degli abitanti e ricava sempre meno dal turismo. Da oltre 50 anni c’è un divieto per bravate del genere, ma il senatore di New York George Maziarz ha presentato una legge per consentire questa eccezione, che è stata approvata dai colleghi. Ora il provvedimento andrà sul tavolo del governatore Andrew Cuomo, che ha il potere di bloccarlo col veto o dare via libera.
I canadesi sono più scettici, per ragioni economiche, di immagine e di sicurezza. Sul piano economico la loro parte delle cascate, più bella, è in piena espansione. Hanno costruito alberghi e casinò sempre pieni, e non hanno bisogno di tornare allo sfruttamento carnevalesco dell’area per fare quattrini. Poi temono che l’impresa di Nik Wallenda possa eccitare i pazzi, che non mancano mai, ad imitarlo.
Le cascate hanno una lunga tradizione di «daredevils», cioè folli che le hanno sfidate. Il primo ad attraversarle su un cavo fu Jean Francois Gravelet, il Grande Blondin, nel 1859. Gli piacque così tanto che poi lo rifece portando in braccio il suo agente. La prima persona a conquistarlein una botte, gatto a parte, fu invece Annie Taylor, un’insegnante di 63 anni che uscì viva dall’impresa nel 1901. Meno fortunato Robert Overcracker, che si buttò a bordo di un jetski nel 1995: non ritrovarono neppure il cadavere. Nik scrolla le spalle e fa lo sbruffone: «L’unico pericolo, per me, è distrarmi per la bellezza delle cascate».
Da 3.lastampa.it del 08-08-11
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