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Rony Roller Circus: nodo sciolto. Ma ora è caccia a un nuovo terreno

Certificati d’impatto acustico, planimetrie, permessi di soggiorno del personale, libretti di circolazioni di camper, furgoni, camion. Neanche una “virgola” fuori posto, tra i documenti del Rony Roller Circus. Che, in questi giorni, sono stati sottoposti a controlli capillari. Una verifica indotta, forse, dalla “piccola ma grande” querelle che ha visto protagonisti da un lato il municipio III, dall’altro i circensi, insediatisi lunedì scorso su quel terreno, incastonato tra via Marenco di Moriondo e via isole del Capo Verde, che fa parte della riserva statale del litorale. E sul quale, alla luce del vincolo ambientale imposto dalla legge Baratta, non potrebbe sostare neanche una tenda da campeggio.
E invece, ecco le tigri, i cammelli, gli struzzi, gli elefanti. Che, in poche ore hanno trasformato quel “ritaglio” di pineta che si trova a ridosso del centro di Ostia in una sorta di zoo safari. Da qui le proteste. Un coro di “no”, levatosi da subito a difesa dell’area verde. Cui si è aggiunta un’appendice di animalisti infuriati. Peccato che il motivo di tanta rabbia – carte alla mano – non avrebbe ragione di esistere. Sì, perché i circensi del Rony Roller, com’è poi emerso, di permessi ne avevano. E anche troppi. Tra cui la autorizzazioni rilasciate dal IV e dal X dipartimento romani che dicono “sì” al Rony Roller senza restrizioni di sorta. Un “sì” che gli uffici sono stati costretti a rimangiarsi in fretta. Ma che, per forza di cose – a volerlo è la legge nazionale – sono stati revocati. Niente più circo, quindi, sul terreno in piena zona di riserva statale. Con i mezzi del Rony che sostano ancora nell’area in questione grazie a un permesso del corpo forestale dello stato. Si tratta tuttavia delle strutture di accoglienza e del parco zoo. Personale con relative abitazioni, invece, si sono già trasferiti ad Ardea “in attesa di sviluppi”.
Ma il nodo è realmente sciolto? “Sì, certo – spiega Daniela Vassallo, sorella di Alberto, il titolare, e responsabile per la comunicazione del Rony Roller – il comune ha avuto un’ulteriore prova della nostra buona fede. Siamo onesti lavoratori. E ora ci stiamo prodigando per trovare un’atra area idonea a ospitarci”. Premesso sfumato, insomma. Ma solo sul quel terreno. “Un’altra area – aggiunge – è stata già individuata: un’operazione che stiamo portando avanti con la collaborazione di comune e municipio. E cui sta fornendo un supporto anche il presidente dell’ente nazionale circhi, che proprio ieri ci ha raggiunto a Ostia per un sopralluogo”.
Insomma, la palla ora passa ai privati. Che tuttavia “stanno proponendo affitti troppo alti, alla luce delle recenti perdite. Tanto per fare un esempio: pubblicità e volantini sono da rifare”.
Ma la vicenda – quasi conclusa – lascia comunque ai circensi un senso d’amarezza: “Siamo stati accusati ingiustamente. Hanno detto e scritto che il circo deturpa l’area verde e che maltratta gli animali. In realtà il terreno era lasciato alla sbando, era diventato un cimitero per cani e l’abbiamo trovato tappezzato di siringhe e preservativi. Altro che gioiello verde. Sul fronte animali il discorso è simile. Non può parlare chi non conosce le leggi che tutelano gli animali nei circhi. Se capita significa che le istituzioni non sanno fare il loro lavoro. Maltrattare gli animali è un reato che verrebbe alla luce subito. Siamo soggetti a continui controlli. Per informazioni sarebbe sufficiente contattare un veterinario che si occupa di animali esotici”.
Qualsiasi sia il punto di vista sul connubio “circhi e animali”, certo è che il dibattito sul Lido ha sollevato un polverone. È critica, in particolare, CasaPound Italia litorale romano: “Non sono bastate le scene patetiche di qualche mese fa di finte risse tra consiglieri municipali che hanno ridicolizzato il nostro territorio su tutti i tg nazionali, non è bastato parlare di improbabili piste da sci. La giunta Vizzani continua a far ridere molto di più del circo che stava montando i tendoni in pieno centro ad Ostia e che aveva ottenuto tutte le autorizzazioni per stabilirsi in un’ area che è addirittura riserva naturale”. E ancora: “Ci chiediamo come si fa a dichiarare che la giunta del XIII non vuole circhi con animali sul territorio quando fino a due mesi fa un circo molto più grande e con molti più animali è stato allestito per settimane in via Tancredi Chiaraluce. Forse il circo se ne andrà – conclude la nota di Cpi – ma questa amministrazione fa più ridere dei clown”.
Una vicenda “ridicola” anche per Antonio Caliendo, vice capogruppo del Pd in XIII municipio: Forse i titolari del circo dovrebbero prendere in considerazione l’eventualità di un raggiro perpetrato ai loro danni. Del resto l’ente riserva non ha e non avrebbe in alcun modo rilasciato l’autorizzazione per lo sfruttamento dell’area in questione”.

(Valentina Noseda)

Da Il nuovo Giornale di Ostia

Articolo inviatoci da Vincenzo Pellino

02/07/2012 7.51.16

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