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Stampa: «Circo Estate 2013» mesto e senza brio

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Una stroncatura della prima puntata sul circo firmata dal critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso. La critica si basa prevalentemente sulla scelta editoriale di proporre repliche di numeri tagliuzzati. Ma suonano un po’ fuori luogo i commenti sulle espressioni dei reali di Monaco durante la visione dei numeri, come se Grasso ignorasse che in fase di montaggio non sempre coincidono i vari spezzoni incollati e magari la faccia triste di uno spettatore è ripresa in un altro momento. I critici devono sovente stupire con commenti iperbolici. Rimane l’amara constatazione che la Rai ha drasticamente ridotto i budget dedicati al circo e il ricordo delle produzioni realizzate ad hoc sul circo, come Circo Massimo, sono ormai lontani…

«Circo Estate 2013» mesto e senza brio

Il programma in onda su Rai3 è un’antologia di numeri e spettacoli legati da siparietti comici

Non c’è programma come «Circo Estate 2013» che riassuma così bene il senso di malinconia, di vaga mestizia e, soprattutto, di regressione della tv estiva. Come se lo spettatore fosse tornato bambino, come se l’incanto di un clown fosse sufficiente a strappare un sorriso, come se la magia del teleschermo fosse tornata indietro di cinquant’anni. E poi, vogliamo dirlo?, questa antologia proposta da Rai3 pare poco briosa, tanto che anche Stephanie di Monaco, ripresa più volte, pareva annoiata, persino imbronciata. Applaudiva più per dovere che per convinzione. Così la moglie del Principe Alberto. A rafforzare quella famosa frase, cito a memoria, che sostiene che il circo è un divertimento costituito da una serie di piccole tristezze.

IL CIRCO DEL PRINCIPATO – La trasmissione era un’antologia del Festival Internazionale del circo che ogni anno si svolge nel Principato (martedì, ore 21.10). Per legare un numero all’altro sono stati organizzati dei siparietti comici (comici si fa per dire) con Andrea Lehotska e il clown David Larible ovviamente, da Montecarlo, era anche presente Ainett Stephens con il compito di presentare le singole esibizioni. E allora via con i trasformisti russi, i giocolieri, gli acrobati, gli addestratori di animali (nel caso specifico i pappagalli), i ballerini di tango sospesi a un palo, i trapezisti, gli elefanti, i cavalli…

UOMINI E ANIMALI – Ancora gli animali, come una volta, quando si andava al circo a vedere le bestie feroci, quando Ambrose Bierce, nel suo Dizionario del diavolo , scriveva che il circo è «il luogo in cui è consentito a cavalli, pony ed elefanti di vedere uomini, donne e bambini fare i pagliacci».

Sarà che in piena estate il televisore è il rifugio di nonni e bambini, ma il viaggio attraverso gli spettacoli circensi ha la sola pretesa di ammazzare il tempo, di domare il niente della programmazione.

Di Aldo Grasso

Da corriere.it

19/07/2013 10.02.38

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