Il cimitero dei circensi. L’unico posto dove piangono i clown a Verona
Un libro racconta il caso Bussolengo e svela cosa c’è «Aldilà del tendone»
Giuseppe Bottero
Verona
Da La Stampa
La vera acrobazia è riuscire ad infilarsi nel corridoio stretto che dalla chiesetta porta giù nella cripta. Bussolengo, 20 minuti di macchina da Verona. Il cimitero dei circensi sta qui, anonimo, dietro la grande scritta «Pax».
Nessun pellegrinaggio, nessuna processione. Solo una spianata di lapidi tre metri sotto terra, e dietro ogni lapide una storia. Quella dei fratelli Caroli, leggende della pista: nella foto incassata sul marmo ci sono tre cavalli neri che corrono in circolo, lanciati al galoppo. Negli Anni Quaranta si facevano chiamare i «Los Francescos», giravano l’Europa.
Erano i più bravi, i più spericolati. Enrico ha lo stesso sorriso beffardo che spunta negli scatti dell’epoca, quando sfidava la forza di gravità in frac. La tomba di Francesco ha una curiosa forma a ferro di cavallo.
Leonida Casartelli, invece, s’è fatto seppellire con il soprannome di una vita: «Grande capo». Con lui nella fotografia c’è una tigre. Faceva i numeri con lei, vestito da Tarzan.
Il cimitero è uno strano mix di cimeli, nasi rossi e attrezzi smessi. Lo scrittore Massimiliano Maestrello ci ha addirittura dedicato un libro, «Aldilà del tendone», edito da Zandegù, che in Rete è un piccolo culto. S’è fatto accompagnare dalla donna che vende i fiori, l’unica che – nei giorni di visita – ha il privilegio di vedere piangere i pagliacci. Ogni tanto, racconta, la chiama un signore dall’accento francese. «Mi ordina dei fiori e io scendo a portarli e sistemarli nei vasi».
Il finanziatore misterioso potrebbe essere David Larible, il clown numero uno al mondo. Molti dei suoi parenti sono sepolti qui. Suo padre Eugenio abita a Bussolengo, e fa da consulente al Circo Medrano.
«Un trapezista quando muore è contento perché sa che in cielo potrà volare senza bisogno di fili» ripete spesso, adesso che l’età avanza. Negli anni d’oro era il protagonista della fiera di San Valentino, che il 14 febbraio riempiva le piazze. A Bussolengo riposa anche Cesare Togni, il re degli spettacoli all’italiana, l’uomo che ha inventato la tripla piroetta dal trapezio.
«Il cimitero dei circensi è un caso unico in Europa – spiega Maestrello -. Perché è stato creato qui? A Verona c’è la sede dell’Accademia del circo, una risposta potrebbe essere quella. Gli artisti sepolti sono almeno un centinaio. Ma nessuno ne parla volentieri». Al di là del tendone, dice, c’è un segreto da custodire. Perché un clown non piange. E se piange non lo deve scoprire nessuno.
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Il cimitero dei circensi. L’unico posto dove piangono i clown a Verona
05/11/2013 14.33.19
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