CIRCO MILLENNIUM A MODENA. Intervista a Marcello Marchetti
A Modena torna il circo con animali dopo l’annullamento da parte del TAR del regolamento che ne impediva l’attendamento su tutto il territorio della città di Modena. A riaprire questa tradizione il Circo Millennium della famiglia Coda Prin che attraverso le parole di Marcello Marchetti risponde all’intervista seguente sulle pagine de La Gazzetta di Modena.
Circo Millennium: «Noi amiamo gli animali sono la nostra vita»
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Il circo “Millennium Orfei” ha letteralmente piantato le tenda in via Divisione Acqui. Torna così a Modena, dove debutterà con gli spettacoli venerdì sera, lo spettacolo circense con animali dopo dieci anni, e vi rimarrà da venerdì fino al 12 gennaio. Ed è stato proprio il Millenium con i suoi ricorsi a strappare la sentenza del Tar che annullando le delibere dei comuni che vietavano gli spettacoli con animali dà il via libera anche a Modena. Inevitabile che lo spettacolo si porti appresso critiche animaliste, le quali sono rigettate con forza dal tour promoter Marcello Marchetti.
Cosa ne pensa delle critiche mosse dagli animalisti?
«Ben vengano, ma che siano costruttive e non degenerative come fanno quelli di Fronte Animalista o altre associazioni, che invece di protestare vanno a offendere e a scagliarsi contro il pubblico e i circhi. In altre nazioni come Francia, Svezia e Norvegia, gli animalisti vengono ad aiutarci, a consigliarci in compagnia dei veterinari per fare in modo che tutti gli animali possano stare bene. Una volta in Italia gli animalisti hanno ignorantemente chiamato la polizia segnalando che la giraffa stava bevendo a terra. Hanno mai visto un fiume volare? Le giraffe bevono sempre a terra».
Perché la scelta di fare uno spettacolo con gli animali e non limitarsi semplicemente alle esibizioni dell’uomo?
«Questa tradizione è un vanto per l’Italia. La stiamo portando avanti con molta fatica e molte spese, per fare in modo che anche un bambino di Modena possa vedere da vicino determinate specie di animali che sono in via di estinzione».
Con quale frequenza avvengono i controlli?
«A ogni spostamento. Il servizio veterinario e forestale si accertano delle condizioni di salute degli animali, che sono tutti identificati, catalogati e beneficiano degli attestati».
La salute è subordinata all’addestramento e all’attività quotidiana. Rischia di essere minata?
«Non si tratta più di addestramento per come si era abituati a conoscerlo, la potenza e l’arroganza dell’addestratore non esistono più. Per esempio, la nostra domatrice Elisabetta Bizzarro è stata insignita della medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica perché ha un sistema di addestramento unico, basato solo sulla dolcezza non ricorrendo alle fruste. Gli animali non fanno nulla di diverso da ciò che farebbero normalmente. Sono trattati bene e non vivono alcuna sofferenza, tant’è che procreano».
La salute degli animali sembra essere preservata. L’istinto naturale viene però necessariamente meno, è corretto?
«Sono tutti nati in cattività, non ci sono animali importati perché lo vieta la legge. Di conseguenza non hanno mai potuto sviluppare l’istinto animale come se fossero nati e cresciuti nella savana. Quello che viene chiamato stress da spostamento per loro non esiste, perché non conoscono altra vita che questa. Sono molto abituati».
Dove vengono stazionati gli animali nei periodi di stallo o in età avanzata?
«Abbiamo ricreato il loro habitat naturale, nei periodi dove non ci sono esibizioni rimangono sempre con noi e vengono accuditi come sempre. In età avanzata c’è anche l’alternativa di poterli lasciare in uno zoo safari».
Non le sono davvero mai sopraggiunti sensi di colpa o problemi di carattere morale?
«La legge 337 ha definito “culturale” lo spettacolo circense. Noi facciamo cultura. Che gli animalisti dicano tutto quel che vogliono, io sono per il confronto e non per lo scontro. Noi non ammazziamo nessuno. Se ci fossero dei maltrattamenti ci avrebbero già fatto chiudere».
15/12/2014 0.44.16
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