UN GIORNO SPECIALE PER DAVIO CASARTELLI
Se avessimo la lampada di Aladino e potessimo materializzare qualsiasi regalo probabilmente chiederemmo un elefante e strisce bianco-nere, una creatura fantastica in grado di unire le due maggiori passioni di Davio Casartelli: gli animali e gli elefanti in particolare e il calcio e nello specifico la Juventus. In genere per scelta redazionale da alcuni anni abbiamo smesso di inviare auguri attraverso le pagine di Circusfans, ma alcune cifre tonde hanno un valore particolare e oggi per Davio è un giorno speciale che taglia l’onorevole traguardo delle 60 candeline. Difficile dire se sia nato prima l’amore per l’addestramento degli animali o quello per la Juventus. Certo, a 15 anni inizia a prendersi cura delle giraffe, a 16 riceve dal grande Leonida il primo gruppo di elefanti da accudire collaborando con i migliori addestratori del tempo. Ma è a 13 anni che nel corso di una tournée in Bulgaria del loro circo entra in contatto per la prima volta con la Vecchia Signora, quando l’intera squadra della Juve, in trasferta a Plodviv, si recò al circo al gran completo trovando per tre giorni calore italiano e caffè “Casartelli”, respirando subito l’aria di casa e di famiglia.
Un cuore bianco e nero, possiamo dirlo. Ma forse solo metà è bianco-nero. L’altra metà è bianco-rossa, i colori del Principato di Monaco dove Davio ha raccolto le maggiori soddisfazioni guidando “la più grande dinastia di circo attiva sulle piste del circo” nel corso di tre storiche partecipazioni e 2 Clown d’Oro guadagnati sul campo, anzi, in pista. Si, perché come in tutte le squadre, se l’importanza spetta a ogni singolo giocatore (e i Casartelli possono vantare assi in tutti i settori, sia tra gli artisti che nelle retrovie, in sartoria, logistica, ufficio, etc l’inventiva e quell’idea un po’ pazza, ma che fa la differenza, sovente sono opera di Davio. Ricordo di aver vissuto i giorni febbrili che hanno preceduto l’ultima grande e indimenticabile (aggettivo topico tra le tende dei Casartelli) partecipazione al Festival e di aver visto una quantità di idee, progetti, realizzazioni davvero straordinarie che hanno tenuto occupati tutti i membri della famiglia intenti a dar forma ad alcune idee sorte nel sonno tormentato dell’istrionico Davio.
Conoscendolo abbastanza bene arrivato a questo punto gli occhi di Davio potrebbero essere un po’ lucidi, perché tra le doti che lo contraddistinguono e che giungono a noi “gagi” che lo conosciamo dall’esterno, ci sono la capacità di entusiasmarsi facilmente e di emozionarsi. Ci stiamo dilungando e non era intenzione fare un panegirico interminabile. Abbiamo omesso di parlare del Davio artista, che si afferma non solo a Monte-Carlo, ma anche nei grandi galà parigini degli anni Ottanta, che attraversa le Alpi con i propri elefanti sulle orme di Annibale, che unico in Italia propone la grande attrazione della tigre sull’elefante (con tanto di elevatore idraulico e gabbia a scomparsa) o i sontuosi quadri di Aladino e, di Annibale appunto o dei Legionari. O il Davio calciatore e allenatore orgoglioso che la squadra del Medrano per tanti anni sia rimasta imbattuta, vantando una sonora vittoria contro la squadra del Circus Krone. E ancora le partite contro la squadra del Principe Alberto in concomitanza col Festival.
Insomma, per farla breve, 60 anni ricchi di soddisfazioni e traguardi. E ora, che oltre ad essere padre è anche nonno, ma con lo stesso spirito vulcanico di quanto ne aveva a 15, vogliamo anche noi fare gli Auguri a Monsieur Daviò, come lo sentiamo ogni tanto chiamare in quel di Monte Carlo! 100 di questi giorni!
D.D.
1985
1986
Gli elefanti di Annibale
Davio firma il contratto per il Festival di Monte Carlo con il direttore artistico Urs Pilz
Davio e “il grande Capo”, papà Leonida
Davio e Rony con l’allenatore Lippi
Lo storico numero della tigre sull’elefante
www.medrano.it
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LA STORIA DEL CIRCO
28/12/2016 13.48.01
UN GIORNO SPECIALE PER DAVIO CASARTELLI
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