IL TESTO DELL’INTERVENTO DI LIVIO TOGNI AL SENATO
Ieri mattina una delegazione dal Presidente dell’ENC Antonio Buccioni, da Livio Togni, dall’Avv. Mocellin (in rappresentanza del Cadec), da Mario Zaccone (in rappresentanza della FEDEA) e dal dott. Daniele Laguardia stimato veterinario specializzato in animali esotici è stata ricevuta dai membri della 7^ Commissione Istruzione del Senato della Repubblica per esporre le proprie posizioni in riferimento al Ddl 2287-bis di riordino e riforma dello spettacolo dal vivo.
L’intera seduta è stata registrata, trasmessa in streaming e disponibile ancora on line al link seguente: https://webtv.senato.it/webtv_comm_hq?video_evento=3369
Il tempo a disposizione e la scaletta degli interventi non ha consentito a Livio Togni di esporre per intero il proprio intervento previsto e questo è stato sicuramente un peccato in quanto avrebbe arricchito il dibattito, nonostante le poche parole che ha potuto esporre abbiano dato il senso del messaggio del mondo del circo, all’insegna del pragmatismo e dell’autorevolezza dimostrata negli anni da Livio Togni. Lo riportiamo qui di seguito per intero. Ai Senatori presenti l’intervento è stato consegnato manualmente.
Onorevole Presidente e Onorevoli Senatori.
Questa delegazione che rappresenta tutto il circo italiano è qui perchè siamo arrivati al punto in cui le alternative sono finire l’esercizio in Italia e sparire completamente dal panorama circense mondiale, oppure un impegno maggiore dello Stato per mantenere i patti costituzionali.
Il circo è sotto attacco da decenni dall’estremismo animalista che utilizza mezzi alcune volte calunniatori e diffamatori per promuovere un’ideologia che mira a reprimere la libertà di fare impresa legalmente e la libertà degli individui di scegliere lo spettacolo dove intrattenersi con tutta la famiglia.
Lo Stato nelle sue istituzioni ha il dovere di dare garanzie, sia di ordine pubblico sia nel dare voce a visioni diverse dalle ideologie estremiste, visioni più consone al pensiero della maggioranza delle persone.
Il circo è uno spettacolo che racchiude un mix di arti che attingono e riuniscono le più svariate forme di spettacolo dal vivo, ed è una vera riserva di creatività da cui qualunque arte, pittura, teatro, scrittura, danza, cinema ed ora format televisivi attinge per ricrearsi.
In America ha da poco annunciato che chiuderà i battenti il colosso Ringling Barnum, che era gestito da uomini di business che hanno lasciato non appena i risultati economici non sono più stati soddisfacenti
In Italia la forza che ha sostenuto il circo nel tempo e che gli ha permesso di uscire da crisi e guerre risiede proprio nella gestione dei circhi da parte delle centenarie famiglie storiche, che hanno saputo tramandare di padre in figlio la passione (e ce ne vuole tanta) e la pazzia di portare avanti un mondo che da lavoro a centinaia di persone con prospettive di guadagno inesistenti, anzi assumendo enormi rischi sia economici che penali.
Questa eredità che si tramanda di padre in figlio ha creato nel tempo una mentalità particolare nei circensi rispetto al lavoro che svolgono: per questo il circo è oggi un’impresa che non ha solo fini lucrativi ma anche culturali, e che per questo continua a resistere e a richiamare pubblico, al di là delle mode e del moltiplicarsi delle possibilità di intrattenimento.
Esiste ancora una grossa fetta di pubblico che non rinuncia al circo, e questo grazie alle dinastie circensi che hanno saputo creare e poi fortificare una tradizione, riuscendo a mantenere, ad ogni passaggio generazionale, non solo la formazione, ma anche la passione per la continua creazione di un mondo che non esiste se non all’interno del circo, e che è ciò che la gente va a cercare quando paga il biglietto.
Lo Stato nelle sue istituzioni deve capire l’importanza di non disperdere questo patrimonio che è stato per tantissimi anni leader a tal punto che tutte le produzioni di spettacolo circense mondiali si ispirano alla tradizione italiana e le attrezzature vengono prodotte quasi integralmente in Italia da un comparto che da lavoro a molte persone.
I circensi non vogliono assolutamente che venga ridotta l’attenzione al problema del benessere animale la punizione deve essere severa per chi non rispetta le cinque regole del benessere animale. Libertà dalla sete, libertà dalla fame, libertà da un ricovero non adeguato, libertà dalla malattia, ed io aggiungo libertà dalla noia, libertà dal dolore, libertà dalla paura.
Un animale che viene addestrato scambia con il suo addestratore emozioni che fanno si che l’animale diventi unico per l’umano che lo addestra, così come l’umano diventa unico per quell’animale e questa è la migliore garanzia del suo benessere. Le persone e le imprese che non rispettano queste regole di libertà devono pagare le conseguenze che la legge prevede.
Noi chiediamo al Governo di inserire nella legge l’attenzione che deve essere portata al diritto di ospitalità ai circhi nei Comuni italiani, e di garantire il riconoscimento a quei circhi che hanno acquisito il diritto di essere considerati Circhi Storici di interesse nazionale, proprio in virtù della loro storicità obbiettiva, e in base alla obbiettiva constatazione del fatto che le storiche dinastie circensi italiane hanno partecipato con il loro nome all’immaginario collettivo del circo, a Parigi lo storico circo stabile e stato costruito da un italiano, Franconi, alla fine del 18°secolo, anche a San Pietroburgo il circo stabile è stato creato da un italiano, Ciniselli.
Il circo ha un inesistente peso politico, se pensate solo alle prossime elezioni e credete che l’animalismo sia l’altare su cui sacrificare questo mondo, vi sbagliate.
Gli animalisti sono pochi in confronto a chi ama il circo in tutto il mondo. Sono pochi, ma vogliono imporre da minoranza la loro ideologia con mezzi violenti, hanno risorse economiche ingenti e fanno baccano, ma sono destinati a perdere come nella storia è stato per altri movimenti estremisti.
Se pensate solo alle elezioni di domani sbagliate perchè priverete le generazioni future di un mondo arcaico e fantastico che una volta scomparso non ci sarà più, i ricordi in comune con le generazioni passate dei nonni e dei bisnonni , le tradizioni… tutto sparirà con esso.
Ci dobbiamo impegnare aldilà del tempo per questo, perchè il circo è aldilà del tempo, per non dire dopo mi dispiace
Ho concluso
Livio Togni
24/02/2017 12.22.53
IL TESTO DELL’INTERVENTO DI LIVIO TOGNI AL SENATO
Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto
More Stories
CIRCO DI VIENNA PER NATALE A …..
IL CIRCO D’ACQUA HAPPY CIRCUS PER NATALE A …..
IL CIRCO KNIE TORNA IN TICINO: intervista ad IVAN KNIE