CIRCO E ANIMALI: LA POSIZIONE DEL FORUM NUOVI CIRCHI
Riceviamo e pubblichiamo dal Forum Nuovi Circhi questa comunicazione che si colloca autorevolmente e con cognizione di causa nel tema oggetto del convegno promosso dal Consiglio Regionale del Piemonte oggi 6 marzo a Torino intitolato “Il circo senza animali, il circo del futuro”. Il Forum nasce nel 2016 dalla volontà di alcune tra le prime compagnie di Circo Contemporaneo italiane che si esibiscono sotto chapiteau. Dunque si tratta di compagnie di circo, che agiscono sotto chapiteau, che conoscono da vicino il mondo del circo tradizionale con cui condividono alcuni aspetti e criticità della propria attività. Riteniamo che il contenuto della lettera sia talmente chiaro ed efficace da non necessitare di alcun commento ulteriore. Ci auspichiamo che una visione così illuminata e intellettualmente onesta venga recepita e condivisa il più possibile.
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La lettera che inviamo ribadisce la filosofia di non competizione fortemente sostenuta dal Forum Nuovi circhi tra i diversi generi del circo, notoriamente tra il circo detto tradizionale e quello contemporaneo. Queste branche della stessa arte hanno percorsi paralleli senza ragioni di conflitto. La questione degli animali non è argomento del circo contemporaneo. Il futuro di tutte le tipologie di circo è legato alle scelte di ciascun gruppo indipendentemente. Il rispetto che pretendono i partecipanti al Forum Nuovi Circhi è lo stesso che essi hanno per tutto il circo nelle sue forme storiche.
Siamo venuti a conoscenza di un evento dal titolo “Il circo senza animali, il circo del futuro”: Il Forum Nuovi Circhi intende esprimere alcune considerazioni riguardanti la propria visione del “il circo del futuro”.
E’ ovvio che una conferenza che nello stesso titolo includa le parole “circo” e “futuro” non ha alcun senso senza la presenza del circo e del futuro nei suoi rappresentanti. Speriamo che sia ovvio che non si potrà mai fare un convegno sul futuro della medicina senza medici, per esempio.
Ma a parte la nostra più o meno grande ambizione o possibilità di sederci con gli invitati in questione a ragionare, visto che a proposito di circo del futuro quest’ultimo proprio oggi è in viaggio con quaranta artisti dei nuovi circhi per partecipare all’evento Capitale Europea della Cultura 2019 a Matera…vorremmo ancora una volta chiarire un punto cardine che è per noi pilastro portante del ragionamento attorno al futuro del circo:
Il circo contemporaneo non è un&rsquoalternativa, né una cura, né rappresenta il futuro del circo tradizionale con o senza animali. In Francia c’è una letteratura sterminata di studi e ragionamenti sul tema. Oltralpe Il titolo della conferenza in questione farebbe rabbrividire qualunque studente di circo entri al primo grado di istruzione del sistema didattico di istruzione circense. È allucinante che ci si ritrovi con rappresentanti delle istituzioni seduti a ragionare di false direzioni, di errori di concetto madornali.
Ci ripetiamo, per esser chiari: Il circo contemporaneo non è un&rsquoalternativa, né una cura, né rappresenta il futuro del circo tradizionale con o senza animali. Per chiarimento si può portare ad esempio qualsiasi altra arte: la Break Dance non è stata e non ha mai rappresentato il futuro della danza classica. Il Punk rock non ha rappresentato il futuro dell’Opera lirica. C’è bisogno di continuare? È banale ridurre la questione in questi termini ma certi ragionamenti possono risultare fuorvianti e innescare errori legiferativi gravissimi per il futuro di tutte le forme di circo.
Ancora: non c’è relazione tra il circo del futuro e quello con gli animali. Compagnie rinomate internazionalmente con estetiche, tecniche e linguaggi d’avanguardia, fiore all’occhiello della produzione europea, attive sia nel campo della danza quanto del circo contemporaneo fanno uso di animali nei loro spettacoli. Le Guetteur (con i suoi lupi e falchi in scena), Baro d’Evel, Zingaro, Equinote e molte altre usano cavalli sotto chapiteau senza che nessuno possa parlare di circo tradizionale né del futuro di quest’ultimo.
Ci sono due futuri all’orizzonte, in verità: uno per il circo di tradizione e uno per le nuove forme. Il primo sarà roseo se il problema centrale, quello della creazione artistica e quindi della formazione ed incorporazione di artisti esterni e creativi, sarà risolto. Il secondo sarà roseo se chi organizza le conferenze per sensibilizzare le istituzioni comincerà una buona volta a documentarsi sull’argomento e diverrà capace di centrare i propri ragionamenti e le azioni di sensibilizzazione procedendo da costrutti logici fondati sulla conoscenza della professione che intenderebbe rappresentare.
FORUM NUOVI CIRCHI
06/03/2019
Matera (Capitale Europea della Cultura 2019)
06/03/2019 14.05.14
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