Montecarlo per 10 giorni è la capitale mondiale del circo
Il festival
di FRANCESCA VILLAGGIO
Si alza il sipario sul Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo. Il Principato, per 10 giorni diventa la capitale mondiale dell&rsquoarte circense e, sotto il tendone di Fontvieille, si esibiscono artisti venuti dai quattro angoli della terra per vincere le ambite statuette dei Clown d&rsquoOro, d&rsquoArgento e di Bronzo, veri e propri Oscar del circo.
Per anticipare qualche novità, quest&rsquoanno un posto d’onore è riservato ai cavalli, con un numero spettacolare di Maicol Errani, genero di Fredy Knie Junior, che presenterà un carosello unico al mondo con 30 cavalli di diverse razze, provenienti dalle scuderie del famoso circo svizzero Knie, che celebra quest&rsquoanno il suo centenario.
Tra i numeri con gli animali (immancabili come sempre in questo Festival del Circo, nonostante le mille polemiche degli animalisti) uno dei più originali è quello con i cani di Sandro Montez, appassionato di animali fin dalla tenera età, che ha messo a punto uno spettacolo i cui protagonisti sono dei border collie, degli spaniel nani e dei chihuahua. Attesissime anche le cinque tigri bianche di Sergey Nesterov che ne ha saputo conquistare la piena fiducia con la sua dolcezza nell&rsquoammaestrarle, riuscendo a ottenerne il meglio. È un vero legame che regna tra i felini e il domatore che, alla fine del numero, riesce persino a stendersi sulle cinque tigri bianche sdraiate in pista.
Altro pilastro del circo tradizionale sono gli acrobati, qui presenti in forze, a cominciare dalla Cina che porterà in pista un numero di piatti volanti davvero sorprendente. Le protagoniste sono 16 giovani donne, che tengono, in ogni mano, sei canne su cui ruotano i piatti, eseguendo dei passaggi di mano in mano e degli equilibrismi mozzafiato.
Altrettanto adrenaliniche sono le esibizioni dei trapezisti, come i Flying Tuniziani: 9 artisti che eseguono una prodezza dopo l&rsquoaltra a più di 10 metri di altezza, con doppi, tripli e quadrupli salti mortali con avvitamento e perfino un doppio salto con doppio avvitamento dove gli artisti si afferrano per i piedi, un esercizio unico al mondo.
Di certo non possono mancare i pagliacci, che sono un po&rsquo l&rsquoessenza del circo, con alcune chicche come il “Principe dei pagliacci” Henry Ayala, un artista completo che, oltre alle sue esilaranti gag ha anche eccellenti qualità di funambolo. O ancora “Les Clowns en Folie”: una band di dodici pagliacci-musicisti creata nel 1968, con un variegato repertorio, apprezzato dal pubblico di ogni età e tra le cui fila si sono avvicendati molti clown famosi e ottimi musicisti.
Durante i dieci giorni del Festival, che si concluderà il 26 gennaio, ci sono alcuni appuntamenti degni di nota tra i quali la giornata porte aperte “Animali al circo”, sabato 18 gennaio, dalle 15 alle 16, sotto il tendone, per assistere alle prove di alcuni numeri, commentate da Freddy Knie Jr, con ingresso gratuito.
Infine, lunedì 20 gennaio alle 20:20, allo Stade Louis II, si disputerà la partita di calcio tra la squadra Barbagiuan del Principe Alberto II e la squadra internazionale di artisti circensi, a beneficio dell’associazione Fight Aids Principato di Monaco. Ingresso gratuito allo stadio su presentazione di un biglietto per il circo o 5 euro.
Da genova.repubblica.it del 13/01/20
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