di Melissa Frulloni
Vi ricordate il Circo di Vienna? Era arrivato a Bibbiena i primi di febbraio, portando con se, come ogni anno, un carico di polemiche e discussioni. Gli spettacoli sono iniziati e andati avanti finché a marzo è successo quello che nessuno si sarebbe mai aspettato potesse capitare; l’emergenza globale “Coronavirus”. E così il successivo lockdown, il distanziamento sociale, l’impossibilità di spostarsi se non per comprovate necessità, ha fatto sì che il circo, i suoi animali e tutti gli artisti che ci lavorano, restassero qui, bloccati a Bibbiena.
Elen Vassallo, referente per il Circo di Vienna, ci ha confermato che si trova insieme ai suoi colleghi alla Ferrantina; una zona ideale, ci ha detto, per continuare ad occuparsi degli animali: “Siamo rimasti tutti qui, in questa zona del paese, per occuparci dei nostri animali che hanno costante bisogno di cure e attenzioni. Nonostante quello che pensa molta gente, siamo davvero molto legati a loro e cerchiamo di non fargli mancare nulla anche in questa situazione di emergenza.”
In un primo momento, dal circo era partita una richiesta di aiuto al Comune, in cui si chiedeva un sostegno per il reperimento del cibo per gli animali, evitando così che potesse mancare qualcosa per il loro sostentamento. “È bastato un sollecito per ricevere dalla comunità locale tutto quello di cui abbiamo bisogno. I macellai portano gli scarti per le tigri, gli agricoltori il fieno e sono tantissimi i cittadini che sempre più spesso portano del cibo anche per noi. Vorrei ringraziare tutti, uno ad uno, ma spesso ci portano qualcosa e poi se ne vanno senza lasciare un nome, un riferimento… Come il signore che ci ha consegnato ben sette torte fatte in casa dalla moglie; un gesto che ci ha veramente riempito il cuore! Non possiamo che ringraziare tutto il paese di Bibbiena, l’amministrazione comunale in primis da cui è partita la catena di solidarità; il sindaco e gli assessori sono venuti personalemente al circo a portare gli aiuti. E poi la Caritas che ci sta dando davvero una grande mano. In particolare diciamo grazie al Forno Donati che ogni sera ci consegna il pane del giorno e ai supermercati di Bibbiena. Abbiamo trovato tanta umanità e sostegno, sia per noi che per i nostri animali. Grazie, davvero grazie a tutti quanti!” Ci ha spiegato Elen che ha continuato: “Siamo gente forte noi del circo, temprati da una vita fatta di continui spostamenti; per questo non ci siamo lasciati abbattere dalla situazione, continuiamo a pensare positivo e a sperare che presto si potrà ripartire. Siamo una categoria poco considerata, ma anche noi siamo stati messi in ginocchio dall’emergenza. Conosciamo bene l’arte di arrangiarsi e anche in questa situazione ci siamo adattati alle regole, alle chiusure, all’impossibilità di ripartire. Con noi ci sono i nostri animali a cui siamo davvero molto affezionati e che in questi giorni abbiamo viziato con tante coccole e attenzioni, visto che gli spettacoli non vanno in scena.”
Elen ci ha assicurato che gli animali stanno bene e ci ha invitato ad andare a vedere con i nostri occhi le loro reali condizioni. Sicuramente la situazione che stanno vivendo gli artisti del circo, ma anche i giostrai in tutto il Paese, non è semplice. Sono categorie considerate marginali, ma che danno comunque lavoro a migliaia di persone, e meritano di essere aiutate e supportate in questa emergenza che sta mettendo in crisi ogni settore della società. Un appello “a non dimenticare le fasce di persone più vulnerabili” tra cui i circensi e i lunaparkisti è arrivata anche da don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes.
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