Circo Orfei bloccato a Gallarate, tra «razzismo ideologico» e solidarietà

Gabriele Ceresa

GALLARATE – Stanno trascorrendo la loro quarantena a Gallarate una ventina tra cavalli e pony, cinque leonesse, tre lama, tre tigri, due cammelli, un leone bianco, una zebra ed un elefante. Sono gli animali del Circo Orfei, bloccato da ormai due mesi nell’area a lato del Centro Commerciale dei Laghi. Il loro spettacolo itinerante si è fermato a Gallarate, dove sono stati presi in contropiedi dall’emergenza Coronavirus scoppiata in Italia. La loro presenza ha innescato uno scontro con il Comune, ma anche una gara di solidarietà.

Razzismo ideologico

La loro presenza divide, così come la richiesta di aiuto che hanno lanciato già due mesi fa. Per questo motivo fuori dallo spazio occupato dal circo da alcuni giorni è stato posizionato un cartello con la scritta: «Non si accettano donazioni in soldi, solo alimenti per i nostri animali». Spiegano gli Orfei: «Per evitare inutili polemiche, specialmente in questo difficile periodo, dove servirebbe un po’ più di unità e di solidarietà nei confronti di tutti coloro che si trovano in difficoltà, mettendo da parte ogni forma di razzismo ideologico, vogliamo sottolineare che non chiediamo aiuti economici ma aiuti alimentari per i nostri compagni animali».

Bloccati a tempo indeterminato

Il circo ringrazia l’Ats Insubria, la Caritas Sant’Alessandro, Carrefour Italia, Croce rossa Gallarate e tanti privati che stanno fornendo fieno e carne. Grazie a loro, gli animali non sono in sofferenza. «La predisposizione di Gallarate ad aiutarci è stata eccezionale», dicono i portavoce della nota famiglia circense, che vorrebbe ma non può lasciare la città. «Non ci è mai capitato di stare così tanto fermi, non sappiamo nemmeno quando ci faranno spostare». Il Dpcm annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte non fa cenno a chi si trova nella loro condizione. «Speriamo che il governo si ricordi degli spettacoli itineranti e delle giostre che in questo momento sono in grande difficoltà».

DA www.malpensa24.it del 27/04/20

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