Siamo felici da questa settimana di dedicare uno spazio, affidato all’esperienza e alla competenza di Maurizio Tramonti (conosciuto come Maurizio Re) al modellismo e al modellismo circense. Un’occasione per chi pratica l’arte del modellismo di conoscere consigli e linee guida per realizzare riproduzioni fedeli e aderenti alla realtà, evitando errori comuni.
Ricomincio un viaggio abbandonato alcuni anni fa: il modellismo.
Attenzione, il modellismo non è solo costruire una cosa e mostrarla, il modellismo tocca il collezionismo, è ricerca, osservazione, manualità, fantasia ed altro ancora. Ho un amico che commissiona modellini ad altri, anche se ci mette solo la materia prima, anche lui è un modellista e diventa collezionista.
Ci addentriamo quindi in un mondo molto complesso, nel cammino che cercherò di percorrere forse per qualcuno alcune cose sembreranno noiose, magari vorreste vedere tante foto di modellini senza interessarvi di cosa c’è dietro a quelle foto. Allora chiedo pazienza, non sono un maestro, ma ho vissuto il modellismo per 30 anni come commerciante ed almeno 50 come appassionato. Facciamo un po’ di storia, tutto cominciò con soldatini, trenino ed automobili.
I bambini ricchi di inizio 1900 avevano giochi di latta, treni con 3 binari (corrente alternata), auto e camion sempre di latta, soldatini di piombo. Il soldatino ha sempre attirato le attenzioni dei bambini, vuoi per riprodurre improbabili battaglie di guerra, vuoi per attacchi alla diligenza di indiani e cowboy. Poi arrivò il trenino, in un primo momento solo una locomotiva ed alcun vagoni che giravano in un cerchio, poi si sviluppò in un tracciato con attorno il mondo. Da bravo cretino, come tutti, in principio realizzai plastici improbabili di trenini, binari e scambi ovunque, eppure ogni volta alla fine era tutto da smontare perché qualcosa non andava.
Leggendo una delle poche riviste degli anni 70, capii dove sbagliavo: dovevo uscire dalla cantina e guardare il mondo, dare un’armonia al mio futuro plastico, non più una stazione con 15 binari ma una stazioncina di campagna con un binario centrale e due di manovra o sorpasso. A quel punto c’era da sistemare massicciata, vegetazione, una villetta, una stradina, un fiume, c’era da dare armonia e proporzione a tutto. E se il mondo attorno comprende anche l’arrivo di un circo?
Se ci avete fatto caso sopra sono riportate 3 regole fondamentali: proporzione, armonia ed osservazione della realtà. Cosa intendo? Per fare un esempio banale, i modellini costano, ma meglio un circo senza cammelli piuttosto di uno con un cammello da bustina più alto di un camion. Meglio uno chapiteau senza cavi piuttosto che uno con fili di spago. Cosa dire di un circo con un tendone di 20 metri (in scala) e 15-20 camion?
Un altro esempio banale, l’addestratore di felini non avrà mai la sua carovana in facciata, ma sarà sempre nei pressi delle gabbie esterne dello zoo. Il bilico di Martin Lacey Jr lo troverete sempre (piazzale permettendo) in fondo al circo come troverete quello dell’addestratore degli elefanti.
Avendo i fondi necessari, si fa presto ad acquistare il Circo Krone della Preiser (ditta tedesca specializzata in miniature in scala, ndr), ma poi bisogna aver documentazione giusta per sistemare tutto.
Germania e Francia son sempre state all’avanguardia nel modellismo circense, in fondo sono due nazioni dove fino a poco tempo fa il Circo era tenuto in alta considerazione, faceva parte della loro cultura, c’era rispetto per il circense, per l’artista, per la segatura e si, diciamolo, anche per l’odore.
Forse sono stato dispersivo nell’introduzione di questa rubrica, e chiudo con un’altra regola: a casa sua, con i suoi soldi, ciascuno può fare quel che vuole, purché si diverta, ma il giorno in cui decide di mostrare al pubblico le sue opere deve essere pronto ad accettare anche le critiche. Mi ripeto, non sono un maestro, ho le mani che tremano e non potrò più realizzare plastici, ma mi piacerebbe aiutare voi a farli al meglio e farvi conoscere alcuni aspetti che vanno dal collezionismo alla ricerca.
Maurizio Tramonti
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