Si affaccia la possibilità di fare spettacoli all’aperto da luglio. Niemen: “Attrezzarci ci costerà almeno mille euro. Conte parli con la gente che non riesce a vivere. Noi una goccia nell’oceano”
Se il premier Conte ha annunciato una nuova fase, la terza, nella lotta al Covid19, c’è ancora chi da più di cento giorni, sta aspettando di ricevere aiuti.
È il caso del Circo delle Stelle, che, stanziato ormai da settimane in via Vecchia Fornace a Castell’Alfero, vive in una bolla surreale che sembra non riuscire ancora a scoppiare.
Conte parli con chi non riesce a vivere. Noi una goccia nell’oceano
“Sono cento giorni ormai che viviamo così, senza poter lavorare, affidandoci alla solidarietà dei cittadini. Ma il Governo cosa sta facendo? Ho sentito il discorso del premier Conte, ma mi sembrava di far parte di un altro paese. Conte dovrebbe parlare con gente che non riesce a vivere. Noi siamo una goccia in un oceano“, racconta Bruno Niemen.
Bruno vive con la sua famiglia allargata e 6 cavalli, a cui in questi mesi non è mancato il mangiare grazie alla solidarietà degli astigiani.
Quello che preoccupa Bruno è la famosa ripartenza, che sembra essere particolarmente in salita, ma soprattutto costosa.
La ripartenza costa mille euro
“Ci hanno detto che da luglio potremmo fare spettacoli all’aperto, ma ci sono molti protocolli da rispettare. Per adeguarmi dovrei spendere almeno mille euro, ma se non abbiamo lavorato per tre mesi come sosteniamo queste spese?“, continua Bruno.
E all’orizzonte si insinua anche la consapevolezza che niente potrà mai essere come prima, almeno ancora per un po’, complici il distanziamento sociale e le misure preventive.
Meno persone, biglietto dimezzato: il gioco vale la candela?
“Sotto al tendone potevamo ospitare 200 persone. All’aperto potremmo ospitarne 50 distanziate, ma per onestà dovremmo dimezzare il prezzo del biglietto. Il gioco varrà la candela?“, si chiede.
Il Circo delle Stelle, però, non si è dato per vinto e ha iniziato preventivamente a contattare qualche Comune in grado di ospitare i suoi spettacoli.
Molti Comuni dicono no
“Moltissimi ci hanno già detto di no. Stiamo vivendo di promesse da mesi. Non abbiamo entrate e al momento non siamo tra gli aventi diritto al bonus della Regione. Abbiamo provato a cercare lavoro nel frattempo, ma nessuno ci ha richiamati“.
Le preoccupazioni, però, non finiscono qui. Bruno si è reso perfettamente conto delle difficoltà economiche in cui versa il nostro paese, che, come lui, in questi mesi ha imparato a concentrarsi sulle priorità, tralasciando il ‘superfluo’.
Le famiglie torneranno a spendere per spettacoli?
“Anche se facessi pagare meno il biglietto, probabilmente molte persone non verrebbero. Le famiglie sono in difficoltà e penso che vorrebbero spendere quei soldi in modo diverso“, conclude.
Da www.lavocediasti.it del 05/06/20
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