Il 13 agosto 1970 debuttava ufficialmente a Genova il Circorama di Liana, Nando e Rinaldo Orfei, uno degli spettacoli circensi più innovativi e originali del dopoguerra italiano. Oltre a proporsi nella formula a 3 piste (e sulla grande pista derivante dall’unione dei tre maneggi circolari, ereditata dal modello tedesco della rehnbahn che sulla pubblicità assume l’esotica denominazione di “pistavision”), lo spettacolo propone per la prima volta una alternanza di numeri dal vivo con proiezione di brevi video su uno schermo cinematografico che veniva disteso davanti alla barriera in alcuni momenti particolari: all’inizio, con un documentario sulla vita nel circo (viaggi, montaggio, dietro le quinte, vita del circo), con immagini dell’eruzione del vulcano Cracatoa (durante l’esibizione degli uomini d’Oro (inizialmente il Trio Elios, poi il Trio Berquiny), le gare di Indianapolis, gli uomini volanti nell’isola di Pentecoste, caccia grossa nella giungla, …. Questa sapiente fusione di circo e “stereoproiezioni” (come venivano chiamate), alimenta sul pubblico e nella comunicazione grande fascino, richiamando anche la vicinanza della famiglia Orfei con Cinecittà e col mondo del cinema e della tv. Il Circorama è l’esito naturale del precedente spettacolo del “Circo a 3 piste” (1967-70) e il capitolo che precede il successivo sontuoso “Circo delle Mille e Una Notte” (73-76) e infine il “Circo delle Amazzoni” (1976-77), le quattro grandi produzioni a tre piste dei tre fratelli Orfei.
A Genova nell’agosto 1970 il debutto è un test delle strutture (lo chapiteau lungo 60 metri a sei antenne sostituisce il precedente a quattro) e dello spettacolo che debutterà ufficialmente a Milano a settembre e poi per le Feste a Firenze.
La ricetta degli Orfei è sempre stata di unire idee originali e innovative, alto livello delle scritture, uno stile molto personale contaminato da influenze derivanti dall’ambito cinematografico e televisivo, nel rispetto della tradizione, una squadra stabile di artisti e collaboratori di alto livello e indispensabili. Questo emerge molto forte appunto anche nel Circorama, anche se sin dal 1960, quando le famiglie di Alba (con i figli Liana, Nando e Rinaldo appunto) e di Orlando si separano definitivamente, ogni complesso punterà a differenziarsi, a proporre idee originali mantenendo sempre standard molto elevati per l’epoca e programmi ricchissimi. L’apertura del Circo di Moira Orfei e Walter Nones, nel 1962, non farà che rafforzare questo aspetto, inducendo ciascun nucleo ad una sana e virtuosa competizione.
I Giornali annunciano il debutto a Genova del nuovo spettacolo “Circorama”
Tornando al Circorama, nella comunicazione i punti di forza erano appunto la proiezione, i rettili di Carlos e Tina Rosaire (Alan Sahari a Shira) con il combattimento nella vasca d’acqua tra la donna e il coccodrillo. A fianco a questi soggetti una vasta gamma di manifesti meravigliosi, con bozzetti molto moderni e originali. Evocativo anche il logo personalizzato.
Vogliamo ricordare questo grande spettacolo con questo servizio televisivo relativo alla presentazione a Roma in occasione del debutto nella Capitale nell’inverno 1971/72 in Via Cristoforo Colombo dove il circo rimase dal 18 dicembre al 5 marzo. Il video si apre con un primo piano di Liborio Sfalanca che ci ha lasciato qualche anno fa. Cogliamo l’occasione così per ricordare i tanti protagonisti che hanno fatto grande il Circorama, chi più in primo piano, chi più nell’ombra, tutti tasselli indispensabili di un meraviglioso mosaico irripetibile.
D.D.
GUARDA IL VIDEO
La foto di copertina si riferisce al Circorama montato ad Asti nel 1972
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