Sos per la tigre: gli animali del circo hanno fame e Siena si mobilita
Dalla Caritas alle associazioni che aiutano le persone e gli animali che si sono fermati a Isola d’Arbia dopo l’ultimo spettacolo
La tigre ha fame, il bisonte pure. E poco importa ai pony o al dromedario che le casse del circo siano vuote perché gli spettacoli sono in lockdown. E’ un momento veramente difficile per chi si ritrova tra carovane e tendoni vuoti, bloccati da marzo da una pandemia globale. E’ il caso del Circo di Vienna della famiglia Vassallo che nel silenzio rimane fermo a Isola d’Arbia, una frazione del comune di Siena, con addosso tutto il timore verso un futuro incerto. Il mondo dello spettacolo è stato messo in ginocchio ma in questo caso da sfamare non ci sono solo le persone ma anche diversi animali. Potendo immaginare di quanto cibo possa necessitare una tigre, oppure un bisonte, è facile capire le difficoltà di chi fermo tra i recinti. “A settembre siamo riusciti a fare un piccolo spettacolo a Siena – racconta Flavio Vassallo della direzione del Circo di Vienna – per poi tornare a riporre le speranze. Fortunatamente la solidarietà in terra senese non ha tardato ad arrivare, sia per noi che per i nostri animali”. Pochi giorni fa la Caritas ha dato il suo aiuto distribuendo pasti a tutti i presenti e la Coldiretti ha inviato un carico di fieno per gli animali.
“In questo periodo siamo rimasti in 30 circensi, normalmente siamo in 70, con una squadra di venti animali – continua Vassallo – . Abbiamo cavalli, cammelli, dromedari, tigri, lama, pony e un bisonte americano, che hanno ricevuto il cibo grazie alle donazioni dell’Associazione proprietari e allenatori di cavalli da palio e di una macelleria di Cortona. E’ stato un vero e proprio miracolo perché la situazione per noi operatori dello spettacolo è difficile e viviamo ogni giorno nell’incertezza e nell’attesa di un nuovo decreto che ci permetta di tornare a lavorare”.
La carovana è ferma, gli atleti del circo continuano a preparare gli spettacoli perché l’allenamento non può permettersi uno stop. Tra i ragazzi c’è la voglia di tornare al centro del loro palco per trovare quella soddisfazione, di tanti mesi di duro lavoro, nel sorriso dei presenti. “Cerchiamo sempre di essere positivi – conclude il patron Vassallo – perché la nostra missione è quella di poter lavorare con i nostri animali e fare felici le persone. Auspichiamo in una riapertura durante il periodo natalizio anche se purtroppo non sarà il solito natale”.
“In questo periodo siamo rimasti in 30 circensi, normalmente siamo in 70, con una squadra di venti animali – continua Vassallo – . Abbiamo cavalli, cammelli, dromedari, tigri, lama, pony e un bisonte americano, che hanno ricevuto il cibo grazie alle donazioni dell’Associazione proprietari e allenatori di cavalli da palio e di una macelleria di Cortona. E’ stato un vero e proprio miracolo perché la situazione per noi operatori dello spettacolo è difficile e viviamo ogni giorno nell’incertezza e nell’attesa di un nuovo decreto che ci permetta di tornare a lavorare”.
Da firenze.repubblica.it del 19/11/20
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