UN NATALE AMARO. UN NATALE SENZA CIRCO.

E’ un Natale amaro quello che ci aspetta. Per i circensi, per chiunque fa spettacolo dal vivo. Ma anche per gli esercenti dello spettacolo viaggiante, del cinema e di tante tantissime categorie. Sarà un Natale amaro anche per chi resta a casa, per chi non potrà congiungersi con i parenti, per chi è in corsia a curare con i malati, per chi in corsia combatte col virus, per chi lotta tra la vita e la morte e ancora per chi ha appena perso un parente a causa di questo maledetto virus.

Il mondo del Circo è in ginocchio. Il mondo dello show business e del live entertainment in tutte le sue forme è in gravissima difficoltà.

Se fino a qualche settimana fa avevamo il dubbio che sarebbe stato difficile aprire, ora abbiamo la certezza che ciò non avverrà.

L’articolo 1 dell’ultimo DPCM al punto m dice chiaramente “sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”. Dunque, tutto sospeso, tutto ciò che era programmato o auspicato, cancellato.

Ora bisogna battersi non solo perché la categoria sia sostenuta in questo periodo durissimo, ma soprattutto perché sia sostenuta alla ripresa chiedendo rispetto del proprio diritto a lavorare, riconoscimento, agevolazioni e ascolto. Non dovranno più esserci Sindaci che negano le piazze, le tariffe dovranno necessariamente essere riviste per venire incontro a una categoria che sta pagando duramente lo stop e che per rimettersi in viaggio dovrà trovare non ostacoli, ma aiuti. Ce lo auguriamo fortemente.

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