CI HA LASCIATO FRANCESCA VERDOLIN (vedova di Svend Evertyk)
Nei giorni scorsi è mancata all’affetto dei suoi cari Francesca Verdolin, un nome che da tanti anni in ambito circense si ricorda poco, ma che è stata protagonista per diversi anni di spettacoli importanti con il marito Svend Age Kristensen, più conosciuto come Svend Evertyk. Dalla metà degli anni Cinquanta Sven, addestratore danese, entra a far parte della compagnia del Circo Nazionale Orfei con i suoi orsi bruni fino al 1958 circa, quando con la moglie si trasferiscono in Spagna al Circo Cristiani (1959), al Circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei (1960-1961, dove oltre agli orsi mandano anche una coppia di elefanti) e in altri complessi. Nel 1965 li ritroviamo al Circo Orlando Orfei dove oltre a presentare gli orsi bruni, presentano un originale numero misto di gabbia che oltre a leoni e tigri vede protagonista la capra Alice. Le foto di quel numero faranno il giro del mondo e i due coniugi saranno presentati ai media e agli spettatori col nome d’arte di Ileana e Sergei Ivanovic. Successivamente, quando Orlando Orfei si imbarcherà per il Brasile Sven e Francesca andranno al seguito con i loro orsi e col numero misto rientrando poi in Italia pochi mesi dopo. A marzo del 1969 la tragedia: mentre si trovava al Circo Miranda Orfei a Cecina, entrato nella gabbia dei leoni di Silvio Bizzarro a cui doveva subentrare, durante una prova Sven venne aggredito da un leone mortalmente. Un episodio che sconvolse il mondo del circo e che rimbalzò sui media. Francesca, rimase vedova con due ragazzini, Liana (che da bambina venne battezzata nella gabbia dei leoni di Orlando Orfei e che ritroviamo in alcune tavole dalla Domenica del Corriere e in servizi giornalistici), scomparsa nel 2014, e Karl.
L’articolo che segue, apparso sul Mattino di Padova, racconta l’incredibile vita della signora Francesca che, dopo quel tragico episodio, per un periodo continuò a lavorare nel circo, sposandosi con Giovanni Venturi (dalla cui unione nascerà Luciano) e poi si fermò a Este (Padova) la cui comunità oggi la piange per il suo attivismo e la reputazione di donna forte ed energica. La ricordiamo ed esprimiamo al figlio Luciano Venturi e alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.
Este piange Francesca Verdolin domatrice di leoni e “mamma” degli orsi che vissero ai giardini
L’anziana, 85 anni, è morta martedì con il virus in ospedale a Padova.
ESTE. Francesca la domatrice di leoni. Francesca la mamma degli orsi. Francesca l’antifascista per antonomasia. Un nome, tante storie. Francesca Verdolin, 85 anni di Este, si è spenta in ospedale a Padova, dove era ricoverata da inizio gennaio per il contagio da Covid-19. Il virus ha messo fine a una vita che quasi ricorda la trama di “Big Fish” di Tim Burton, film che non a caso ha come sottotitolo “Le storie di una vita incredibile”. E di storie incredibili Francesca ne ha vissute davvero tantissime.
A fine anni ’50 la donna lascia tutto per seguire un domatore circense danese, Svend Age Kristensen. A Este è un mezzo scandalo: una donna, borghese, figlia del più noto macellaio cittadino (il negozio in via Cavour), che “fugge” in quel modo. Francesca da allora gira il mondo – arrivando fino in Brasile – e impara l’arte, lavorando con il marito per Orlando Orfei e per il Circo Medrano, due nomi storici dell’arte circense. Impara persino a domare tigri, orsi e leoni. Uno di questi azzanna alla gola il marito domatore durante un numero a Cecina: Francesca, a 32 anni, resta così sola con due figli, Karl e Liana.
Continua a lavorare nel circo, impara ad ammaestrare anche gli elefanti, e si sposa nuovamente: Giovanni Venturi, il nuovo marito, è un trombettista conosciuto sempre sotto il tendone. Nasce Luciano, il terzo figlio: quando compie 11 anni, Francesca e Luciano decidono di ritornare a vivere a Este.
Da allora la donna diventa protagonista della via cittadina e in particolare a Meggiaro: canta nel Coro San Filippo Neri, è attiva nell’associazione Riprogettare la Vita e soprattutto a inizio anni Duemila fonda l’associazione di partecipazione Este Nuova, di cui è anche presidente e che gestisce con l’amico Walter Pieressa: innumerevoli i progetti e i momenti di aggregazione e confronto portati avanti per il quartiere e per la città, così come le raccolte benefiche che assicurano tra le altre cose fondi agli ospedali di Betlemme.
Francesca non nasconde mai la sua indole politica: da donna emancipata da sempre, si proclama antifascista convinta, milita nella sezione locale di Rifondazione Comunista (si candida anche come consigliere comunale) ed è la “mamma” del centro sociale Ca’ Pesaro.
Ma c’è un altro capitolo di vita che concilia l’amore per Este e il suo passato circense: la donazione dei due orsi che, per oltre un decennio, hanno trovato accoglienza ai giardini del castello. Quegli orsi sono destinati al circo in cui lavorava all’epoca, a fine anni Settanta, in Brasile.
Devono arrivare dalla Danimarca, ma il viaggio verso il Sudamerica è un calvario: quando giungono a destinazione, il circo non ne ha più bisogno. E così Francesca li dona alla sua città. Trovano spazio in una gabbia allestita nella parte superiore del castello, divenendone principale attrazione. Nascono anche alcuni cuccioli, peraltro uno adottato dalla stessa Francesca. Ancora oggi, quegli orsi sono leggenda per gli atestini. Che, negli anni Ottanta, anche grazie alla nascita del movimento politico che si chiama proprio “Orsi” e per la crescente coscienza animalista che matura in quel tempo, chiedono e ottengono la liberazione degli animali in Trentino.
L’85enne è risultata positiva al Covid-19 a inizio gennaio: è rimasta ricoverata nella sub-intensiva dell’ospedale di Padova, dove è mancata l’altro pomeriggio. L’addio alla donna dalla vita straordinaria, che tanto ha dato alla città di Este, si terrà venerdì mattina alle 10 in chiesa a Meggiaro. —
Da “Il Mattino di Padova” del 21/01/2021
IN RICORDO DI ….. le pagine della memoria
CI HA LASCIATO FRANCESCA VERDOLIN (vedova di Svend Evertyk)
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