La minaccia di Circhi e Luna park: “Blocchiamo la tangenziale di Torino”
Ieri in numerose piazze d’Italia è sceso in piazza lo Spettacolo dal Vivo. A Torino Katiusha Medini ha capeggiato la manifestazione che ha visto anche l’esibizione di brevi momenti di spettacolo. Era presente anche il clown Angelo Patti che ha portato la propria testimonianza di fermo che è partito col circo e rivendica la necessità dell’applauso (e di tutto ciò che vi sta intorno ovviamente). Segue un articolo pubblicato sulla testata on line TorinOggi.it:
A un anno dalla chiusura dei luoghi di cultura, i lavoratori del settore si sono dati appuntamento oggi nelle principali piazze italiane per chiedere ammortizzatori sociali e sostegno fino alla fine dell’emergenza, la riapertura degli spazi in sicurezza, la salvaguardia della produzione e dell’occupazione.
A Torino le sigle sindacali Slc Cgi, Fistel Cisl e Uilcom Uil sono presenti questa mattina in piazza Castello. Tra le istanze rivendicate, una riforma legislativa dello spettacolo, la stabilizzazione delle fondazioni lirico-sinfoniche, il rinnovo dei contratti nazionali e i protocolli per professionisti autonomi.
Circhi e luna park: “Non vogliamo lo streaming: ci muoviamo nelle piazze”
Molto forte la rappresentanza dello spettacolo viaggiante, in prima linea per chiedere gli aiuti carenti da un anno. “Vogliamo solo lavorare, sapere quando ripartire. Lo streaming non lo vogliamo, noi ci muoviamo nelle piazze – urla a microfono Katiuscia del Circo Alex Medini . “E non facciamo distinzioni, la cultura siamo anche tutti noi, al pari dei teatri e dei cinema. Ci siamo sentiti abbandonati dalla Regione: ora basta, vogliamo una risposta. Se non ci ascoltano, muoveremo i camion per bloccare la tangenziale di Torino“.
In piazza operatori di teatro, audiovisivo, musica, danza. Gli autonomi e intermittenti hanno invece scelto di aderire al presidio odierno in piazza Carignano, alle ore 16.
“Accendiamo i riflettori sui rischi del prolungarsi della pandemia”
“L’ iniziativa unitaria – spiegano i sindacati – vuole dare visibilità al settore tutto, per alzare i riflettori sui rischi che il prolungarsi della pandemia e delle conseguenze gravi che potrebbero determinare chiusure definitive di teatri e cinema e la perdita di posti di lavoro e di molte professionalità importanti in tutti i comparti”.
Al centro della mobilitazione, le prospettive – per ora poco chiare – di una ripartenza sicura e non reversibile. A partire dall’analisi di un dato, l’utilizzo diffuso dello streaming per sopperire alla mancanza dei live, che “richiede un adeguamento complessivo del sistema in termini di supporto, riconoscimento, risorse, rivolto alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo insostituibile“.
“Erogate finanziamenti e monitoraggio costante del FUS e un Recovery Plan per la cultura”
Alle istituzioni si domanda quindi l’erogazione di finanziamenti e un monitoraggio costante del FUS e un Recovery plan con investimenti strutturali per la cultura. I sindacati segnalano poi “le condizioni di instabilità e precarietà in cui vive da troppo tempo larga parte del mondo del lavoro nel settore” e auspicano di rilancio di “una stagione contrattuale per la stabilità e l’innovazione nei comparti fondazioni lirico sinfoniche e teatri e cine-audiovisivo, comprensivo di attori, stunt-men, troupe, generici e doppiaggio”.
Da Manuela Marascio
da TorinOggi.it
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