Montecitorio, gli spettacoli viaggianti protestano: “Fateci lavorare”
Si sono dati appuntamento questa mattina alle 9 e 30 a Piazza Montecitorio, a Roma, un centinaio tra imprenditori e lavoratori dello spettacolo viaggiante. Chiedono di tornare a lavorare, dopo un anno di stop e poche garanzie. Arrivano da tutta Italia: Lombardia, Campania, Toscana. Tutti con un unico obiettivo: far sentire la propria voce.
“E’ più di anno che non lavoriamo, siamo totalmente fermi – dice Gianni, da Napoli. – Stiamo pagando anche le tasse senza lavoro. Non sappiamo più come andare avanti, abbiamo delle famiglie e dei bambini da portare avanti “.
“Io ho tre figli e non so come farli mangiare. Io chiedo o che ci facciano lavorare o che ci mandino un sussidio mensile, non il reddito di cittadinanza. Perché siamo lavoratori autonomi”, spiega invece Giovanni.
In piazza l’arrivo dei rappresentati del Circo Togni è accolto da un lungo applauso. Tra i manifestanti anche giovanissimi appena maggiorenni, da una vita nel mondo dello spettacolo viaggiante: “Abbiamo il diritto di lavorare, dobbiamo tornare a farlo”.
C’è anche suor Geneviev tra i manifestanti arrivati a Roma per chiedere il ritorno al lavoro di circhi e luna park. Nata in Francia, da 40 anni vive a Ostia con una compagnia di giostrai. Indossa una maglietta bianca, la scritta è eloquente: Viva il luna park e il luna park viva: “Mi sento parte di loro – dice – spero tutto possa tornare alla normalità al più presto”.
Montecitorio, gli spettacoli viaggianti protestano: “Fateci lavorare
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