Kristian Kristof the gentleman
Raffinato giocoliere gentiluomo, innovativo regista e manager; Kristian Kristof è una delle personalità più interessanti ed autorevoli della fervente scena circense ungherese.
AL CIRCO PRICE DI MADRID 2015 – IL VIDEO
Kristian (28/06/1969) rappresenta la quarta generazione della dinastia Kristof, suo padre Istvan presentava, insieme a sua madre un numero ibrido di mano a mano e bascule, premiato con un Clown d’Argento nel 1977 al Festival del Circo di Monte-Carlo ed anche grazie a loro che Kristian all’età di 9 anni entra per la primissima volta in pista durante lo “spettacolo dei bambini” al Circo Benneweiss (Arhus 1978) presentando un numero di giocoleria sul rullo.
La formazione dell’artista, pur provenendo da una famiglia di tradizione, è per lo più accademica: alle spalle dei suoi successi vi è, infatti, la frequentazione di ben due accademie la “Baross Imre Circus Arts School” di Budapest (in cui tutt’oggi seleziona gli artisti per le produzioni firmate “Recirquel”) e la “Hungarian Dance Academy”. Ma a fornirgli i primi rudimenti, è il giocoliere Rudi Schweitzer, che seguì il piccolo artista durante una tournée in Australia nel 1977 poi in Nuova Zelanda nel 1979.
IL MAESTRO RUDI
Per Kristian, Schweitzer non fu solo un mentore ma soprattutto un inspirazione è infatti da quando lo vide lavorare per la prima volta, all’interno dello Smart Araneta Coliseum (un grande palazzetto dal oltre 22.000 posti a sedere nelle filippine), che decise di voler diventare anche lui giocoliere.
Lo stile di Rudi Schweitzer lo aveva colpito profondamente sia in pista ma anche nella vita privata: “era sempre elegante e molto sportivo, dinamico e preciso(…)mi piaceva come fumava il sigaro nella lobby del Hotel e si godeva la vita da gran artista (…) certamente un idolo che mi ha spinto a lottare per raggiungere importanti traguardi in ambito professionale” senza dimenticare che in pista era capace di catturare gli applausi di uno stadio intero gionglando soli 3 oggetti.
GIOCOLIERE E NON SOLO
Grazie a Schweitzer, Kristof decise di far rivivere un personaggio sempre più raro da vedere nelle piste internazionali, il “giocoliere Gentiluomo” che, elegantissimo nel suo frac, si destreggia con cilindri, scatole di sigari e palline. Il numero debuttò sotto la cupola dello stabile di Budapest nel marzo del 1984 a questo primo contratto seguirono una stagione al circo di Elfi Altoff Jacobi sempre nel 1984 poi Arlette Gruss nel 1985 ed Soyutsgoscyrk (attuale RosgosCirk) nel 1986 per arrivare al Festival Mondial du Cirque de Demain dove la vittoria di una medaglia d’ argento ha dato inizio alla carriera professionale indipendente dai genitori.
La versione attuale del numero si apre con un suggestivo equilibrio di alcune sedie ed un tavolino da caffe sulla punta di un sigaro; per poi concludersi con un trucco che è valso all’artista un posto nel Guinness World Records (1994): dopo aver lanciato in aria tutte e tre le scatole di sigari, Kristian esegue una rotazione di 1440° gradi (quadrupla piroetta) per poi riafferrare gli oggetti nella posizione originale.
Quest’ultimo trucco, (che rappresenta un unicum nella storia della giocoleria) verrà anche presentato, a partire dal 2014 in una versione “fiammeggiante”, in cui uno degli oggetti è avvolto dal fuoco, eseguito per la prima volta proprio in Italia, quando il grande giocoliere si trovava in tournée con il Circo Moira Orfei.
Per quanto l’artista afferma, che l’unica disciplina a cui si sia mai veramente dedicato sia la giocoleria, negli anni lo troviamo coinvolto in moltissimi numeri differenti: con gli Svenson in un pas-de-deux a cavallo durante una tournée al Circo Tihany, sempre da Tihany viene coinvolto nel numero di altalena russa dei Farfan; poi per una permanenza al Casino Palace di Gran Canaria monta una routine al trapezio washington in due e per finire troviamo un numero di pertiche presentato sulle navi Royal Caribbean. Quindi la sua formazione polivalente e le esperienze maturate gli hanno consentito di disporre di un vocabolario di tecniche ampio e completo.
KRISTOF, L’ITALIA E IL RESTO DEL MONDO
Kristian e più genericamente i Kristof hanno un buon legame con l’Italia. il giocoliere ha avuto modo di presentare il suo numero più volte nel nostro Paese: la prima al circo di Moira Orfei nel 1994 (subito dopo aver vinto l’Argento al Gran Premio Internazionale del Circo a Genova) poi il gran Galà du Cirque al Festival Funambolika (sotto la direzione di Raffaele de Ritis ed Alessandro Serena) pochi anni dopo tra il 2013 ed il 2014 ritorna da Moira Orfei e nello stesso periodo partecipa alla 15° edizione del Festival Internazionale del Circo d’Italia a Latina.
Prima di lui già i genitori avevano avuto modo di lavorare nel nostro paese dapprima nel programma “Magyar Cirkusz” del Circo di Liana e Nando Orfei (1965/1966), dove in rappresentanza del circo di stato ungherese “MACIVA” presentavano ben 3 numeri, un numero di troupe alle barre “Hunor”, uno di pertiche “Duo Kristof”, e uno di bascule “Duo Istvan”; per poi tornare alcuni anni dopo al Circo sul Ghiaccio di Moira Orfei (1971).
Inoltre, Kristan ha spesso collaborato con una delle personalità più poliedriche del circo Italiano: Alessandro Serena, che lo ha spesso promosso in spettacoli sia in Italia che all’estero come: il Circo Union Fuentes Gasca con la direzione di David Larible in Messico (2013) o il Circo Price di Madrid (2014-2015) o ancora l’Hi-Ten circus a Sanya in Cina, dove tra l’altro ha condiviso la direzione dello spettacolo con Antonio Giarola.
In oltre trent’anni di carriera l’artista ha avuto modo di calcare molte piste e palchi prestigiosi e poco battuti (in particolare Kristian è stato uno dei pochissimi artisti occidentali ad esibirsi in Corea del nord nel 1988) e vincere una dozzina (esatta) di premi in festival internazionali, Kristof, è stato inoltre il più giovane artista a ricevere il massimo riconoscimento statale nell’ambito delle arti performative, in Ungheria consegnatogli dal Ministro della Cultura ungherese.
REGISTA E DIRETTORE ARTISTICO
A partire dagli anni 90, Kristian si farà apprezzare oltre che come giocoliere anche come direttore artistico, scout e regista nonché nell’ambito della formazione (fonda il “Maciva Master studio”). A partire dal 1996 fino al 2012 sarà appunto direttore artistico del festival del circo di Budapest (fondato dal padre Istvan), e ricoprirà la stessa carica anche nel circo stabile che ospita l’evento il Fovarosi NagyCirkusz dal 2008 al 2011.
Come regista Kristof ha avuto modo di dirigere diverse creazioni, la maggior parte di queste all’interno dello stabile di Budapest: prima tra tutti “Circus Odyssey“, nata nel 2001 con l’intento di riportare al circo un pubblico giovane, Circus Odyssey riprende ed aggiorna i personaggi più classici ed iconici del circo (clown, uomo forte, funambulo, principessa dell’aria, capo pista…etc) riportandoli in pista attraverso una narrativa teatrale; il personaggio principale dello spettacolo era un uomo spento della vita quotidiana che dopo essersi perso all’interno del circo si ritrova circondato da tanti artisti strani colorati e pieni di vita che facendogli rivivere le gioie dell’infanzia gli faranno ritrovare la felicità.
La seconda importante produzione andata in scena anche questa a Budapest è “Circo Ritmo” (2008) una creazione moderna che cercava di proporre delle alternative al clown classico ed ai numeri di animali, nata con l’intento di educare il pubblico del circo a vedere spettacoli più contemporanei; infatti in quel periodo in Ungheria incombeva l’approvazione di una legge (poi mai entrata in vigore) che limitava fortemente l’utilizzo di animali negli spettacoli. Questa volta il protagonista è la guardia notturna di un circo che alla fine dello spettacolo (che in realtà corrisponde all’opening) chiude il circo e spegne tutte le luci e va a dormire. E’ qui che inizia una sorta di festa notturna popolata da giovani artisti; nello show la parte comica veniva eseguita dalla guardia, che confusa, non riusciva a distinguere il sogno dalla realtà; ed interagendo con i vari artisti vive un viaggia fantastico intorno al mondo.
Oltre agli spettacoli Kristian ha diretto anche diversi numeri, vogliamo ricordare la troupe di acrobatica in banchina “Quinterion” che prese parte alla 12° edizione del Festival del Circo di Latina (2010) proponendo un pregevole lavoro tecnico curato in ogni suo aspetto, dalla musica, ai costumi, dalla messa in scena alla presenza dei giovani artisti.
RECIRQUEL E LE GRANDI PRODUZIONI INTERNAZIONALI
A partire dal 2017 Kristian, inizia una fruttuosa collaborazione con la compagnia di circo contemporaneo “Recirquel” fondata nel 2012 dal Coreografo e regista ungherese Bence Vàgi (creatore di una nuova forma di spettacolo che unisce capillarmente circo e danza chiamata “cirque danse”).
Il primo progetto di Kristof con la compagnia è stato lo spettacolo per la cerimonia di chiusura dei campionati mondiale di nuoto FINA 2017. Il regista Bence Vági coinvolse l’artista nel processo di casting di oltre 120 artisti internazionali che avrebbero riempito l’enorme palrecoscenico (era la prima volta che la compagnia Recirquel si produceva in un’arena così grande). Lo spettacolo è stato un grande successo (oltre a 20 milioni di telespettatori su Eurosport e 10.000 persone allo stadio) anche grazie ad alcune intuizione di Kristian che pensò di inserire nello spettacolo degli highlight tecnici come un triplo alla barra russa, una piramide di otto contorsioniste mongole e di inserire nel grande quadro aereo (23 artisti) gli Sky Angels, freschi del Clown d’Oro a Monte Carlo.
Allo spettacolo assistette anche Urs Pilz (invitato dallo stesso Kristof) che impressionato dal lavoro fatto, affidò al team Recirquel la creazione della produzione 2019 del Circus Krone “Mandana“, spettacolo che ha ridato un nuovo volto all’insegna “Krone” con un programma (diretto da Bence Vagi) che unisce le attrazioni del circo classico ad una drammaturgia contemporanea.
Inoltre a partire dal 2018 si occupa di promozione e vendita dei prodotti della compagnia a livello internazionale.
DISNEY, DUMBO E TIM BURTON
Nel 2018, Kristian Viene coinvolto dalla Disney nella produzione del film Dumbo: La collaborazione con la multinazionale statunitense inizia come una semplice consulenza, ma termina con la riscrittura di un pezzetto della sceneggiatura originale del film…
Dopo il primo periodo di collaborazione all’artista viene proposto di intervenire nel processo di casting degli artisti circensi che avrebbero partecipato al film, con gli artisti selezionati Kristian monta un grande spettacolo da 40 numeri (!) ai Pinewood Studios di Londra a cui assiste però un solo spettatore: Tim Burton.
Con questa serata inizia un periodo di stretta collaborazione creativa al film: “Offrivo idee a Tim Burton per le scene di circo e aiutavo a coreografarle per le camere. La sceneggiatura era molto densa in certi punti, quindi sapevo esattamente cosa fare, ma in tanti altri venivano lasciati degli spazi ed è proprio in questi momenti che riuscivo ad offrire il maggior contributo creativo (…) nel film c’era una scena che al momento delle prove trovavo insensata: Eva Green esegue un numero di trapezio volante, da sola in un tendone a due antenne; chiaramente non c’era modo che questo numero potesse essere eseguito così nella realtà, quindi ho suggerito di cambiare l’intera scena con qualcosa di molto diverso: un singolo trapezio a forma di arpa che l’artista poteva raggiungere con un salto dalla bascula spinta dall’elefantino Dumbo… beh Tim era sorpreso, ha detto che aveva capito il mio punto di vista, ma che era molto diverso, molto sorprendente … alcuni giorni dopo lo sceneggiatore volò a Londra da Los Angeles per parlare con me, per dirmi che l’intero team Disney avevo lavorato per trasformare questa nuova versione in “realtà” (…) Lavorare con un regista così geniale e allo stesso tempo umile, che rispettava il modo di fare circo vero e realistico è stato fantastico e indimenticabile”.
Da questa importante collaborazione nacque “Flying Circus” (2019), l’ultima importante produzione di Kristian per lo stabile di Budapest uno spettacolo molto classico seppur con qualche twist registico, che riprendeva nelle estetiche e nelle atmosfere il film Dumbo, che aveva debuttato nelle sale un mese prima. Un line up di numeri forti e conosciuti intervallati dalle riprese di Fumagalli e Daris ed una regia teatrale e moderna, seppur nel rispetto della tradizione hanno garantito a Flying Circus un successo enorme ed inaspettato con oltre 140.000 spettatori in soli 4 mesi (estate 2019).
L’idea principale dietro lo spettacolo era semplice ed efficace: offrire al pubblico la possibilità di rivivere la magia del circo, visto nel film, con uno spettacolo dal vivo.
Testo di Salvatore Arnieri
Foto Archivio di Kristian Kristof
Video Archivio di Kristian Kristof
KRISTIAN KRISTOF – WORLD CIRCUS ARTIST
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