Parenti e amici circensi per l’addio ad Andrea Caveagna

NOVENTA

Palloncini bianchi e celesti e le note della canzone di Ligabue “Il giorno di dolore che uno ha”. Così Noventa ha dato l’ultimo saluto ad Andrea Caveagna, il 44 enne che ha perso la vita a Campodarsego uscendo di strada con la sua Fiat Punto a causa di un malore.

Amici e parenti si sono stretti attorno ai genitori (mamma Ivone e papà Italo, artisti circensi), alla sorella Giada e alla figlia Irene per l’ultimo saluto, che si è tenuto nella chiesa di Noventa. La messa è stata concelebrata da un sacerdote della pastorale dello spettacolo viaggiante e dal parroco don Mario Rossetto.

Presente don Enrico Piccolo, parroco di Campodarsego, che si è fatto portavoce del dolore della comunità dove Andrea Caveagna si era trasferito con la compagna. Appartenente a una storica famiglia circense, Andrea aveva deciso di intraprendere un’altra professione, quella di falegname. «Era un ragazzo buono, sereno e gioviale», è stato ricordato nell’omelia, «pur non rifiutando le sue origini circensi, ha scelto la vita da fermo, per diventare un ottimo falegname. Da artigiano della gioia e della festa, come lo sono i circensi, Andrea è diventato artigiano del legno. Amava tanto il suo lavoro, tanto da mettervi in pratica tutto quello che aveva imparato nel circo. L’arte di creare da ogni cosa qualcosa di bello e di buono». Ricordati i messaggi di cordoglio dell’Ente nazionale circhi e della Fondazione Migrantes. Una messa di suffragio è stata celebrata da don Piergiorgio Saviola a Scandicci, alla casa di riposo dello spettacolo viaggiante. —

G.MO.

Da nuovavenezia.gelocal.it del 30/05/21

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