Nel tendone del circo Medini il nuovo film di Franco Nero è l’orgoglio del cinema torinese
Presentato ieri il cast capitanato da Kevin Spacey, che è rientrato negli Stati Uniti nei giorni scorsi. Le riprese proseguiranno fino al 3 luglio. Presto in città anche Massimo Ranieri
E’ torinese al 90% la troupe impegnata in questi giorni nelle riprese di L’uomo che disegnò Dio, nuovo film diretto da Franco Nero, che ne è anche il protagonista, nel ruolo di un anziano insegnante di ritrattistica non vedente. A corollario di una forte componente sabauda (con gli attori Isabel Ciammaglichella, Diana Dell’Erba, Diego Casale, Simona Nasi e Savino Genovese), un cast internazionale capitanato dal Premio Oscar Kevin Spacey, che è rientrato negli USA nei giorni scorsi dopo aver attirato l’attenzione di curiosi e fotografi durante le pause dal set, tra un aperitivo in centro e una partita di tennis lungo il Po.
Le riprese, iniziate a Torino lo scorso 28 maggio, si protrarranno fino al 3 luglio in varie location, dal parco del Valentino alla Galleria Umberto I, concentrandosi in due strutture principali: l’ex IRV Istituto di riposo per la vecchiaia, dove sono stati ricostruiti diversi ambienti (la casa di Emanuele, il protagonista, ma anche una centrale di polizia, un carcere, una scuola e un internet point) e il Circo Talent Circus Show (Medini), allestito alla Pellerina. Proprio qui, ieri, la produzione firmata Louis Nero si è presentata alla stampa, introdotta dal direttore di Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera.
Tra i professionisti locali impegnati queste settimane, il direttore della fotografia Gerardo Fornari, la direttrice di produzione Ludmila Gabusi, la costumista Elena Furfaro, la capo trucco Vanessa Ferrauto e il capo parrucco Marco Todaro.
“Torino è una città che sembra fatta apposta per girare. Questo film è molto toccante, delicato, di qualità. Vogliamo che venga visto in tutto il mondo e abbiamo già tante richieste da vari Paesi“, ha detto Franco Nero, che ha confermato la presenza di Massimo Ranieri nel cast. “E’ il film della ripartenza, una grande occasione per ritrovarci“, ha aggiunto Stefania Rocca, contenta di tornare a girare nella sua città natale.
Prodotto da Louis Nero per L’AltroFilm, insieme al produttore americano Michael Tadross JR, Bernard Salzman e al russo Alexander Nistratov con le case di produzione Tadross Media Group e BuldDog Brothers, L’uomo che disegnò Dio è realizzato con il sostegno e il contributo del Ministero dei Beni Culturali, Rai Cinema e FCTP.
Ispirato a una storia vera, il soggetto del film è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura, a sei mani, è a cura dello stesso regista con Masciari e Lorenzo De Luca.
Emanuele è un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa “magia”, tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La “magia” diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal “Talent Circus”, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience. Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo semplicemente eliminando il problema stesso.
Da www.torinoggi.it del 17/06/21
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