CIRCUS KNIE 2021: La recensione di uno show imperdibile
Riparte il Circo Knie ed esaudisce il sogno di tutti noi, caldeggiato per oltre un anno e mezzo, di tornare ad assistere ad uno spettacolo dal vivo, sotto ad uno chapiteau, senza distanziamento, ma con tanta voglia incontenibile di emozionarsi. Un miracolo che in questo momento può succedere solo in Svizzera dove ogni sera 2000 persone si trovano, chi con mascherina, chi senza, ma tutti controllati rigorosamente all’ingresso dove un plotone di maschere verifica i green pass del pubblico e nel caso in cui lo spettatore ne sia sprovvisto, lo invitano ad effettuare un tampone rapido.
Lo spettacolo è una bomba che parte subito a mille, con un opening che unisce alcuni elementi clou di questa produzione: il cantante elvetico Bastian Baker , le moto freestyle (Mad Flying Bikes), le coreografie del gruppo Circo Teatro Bingo e un apparato scenografico davvero imponente e spettacolare con una piattaforma circolare che dalla cupola raggiunge la pista, portando con se luci, fontane, fiammate ed effetti visivi di grande impatto. Baker è il primo cantante ad essere coinvolto in uno spettacolo di Knie e nel suo curriculum vanta una tournée con la star canadese Shania Twain. Baker compare in pista cinque volte, ogni apparizione è accolta con grande entusiasmo, gli spettatori conoscono le sue canzoni, le intonano, cantano con lui e quando passa tra le file della platea, il pubblico femminile, ma non solo quello, è particolarmente entusiasta! A lui spetta l’apertura e la chiusura dello show, accompagna l’adagio acrobatico del Duo Flame e il numero di cinghie aeree di Katherina Abakarova e si concede un lungo pezzo solista interagendo col pubblico.
Knie è Knie perché pur essendo un baluardo della tradizione circense, la innova e rinnova contaminandola con stili, linguaggi e personaggi (di estrazione non circense) vicini al grande pubblico. Knie è Knie perché si interroga quotidianamente sulle azioni da mettere in campo per consolidare il proprio pubblico, per costruirsi il pubblico di domani e in questo modo continuare a rimanere Knie. Knie guarda avanti senza dimenticare le origini. La sofferta scelta di rinunciare ad elefanti e felini, va in questa direzione, ma la mancanza di animali esotici è compensata da performance equestri sempre ai massimi livelli (perfetto il lavoro di Maicol Errani con sei frisoni e il quadro equestre nel suo complesso che vede protagonisti anche Ivan Frederic e la piccola Chanel), per bellezza degli esemplari, per uno stile al passo con i tempi che esalta il rapporto uomo-animale che al contempo soddisfa gli amanti delle routine sofisticate. Tutto questo riavvicina al circo classico fasce di pubblico che non si vedono più sotto allo chapiteau: i ragazzi tra i 12 e i 27 anni che possono trovare nella musica, nel brivido e nelle forti emozioni il traino per riscoprire il fascino del circo.
La comicità da sempre è elemento distintivo di casa Knie. Alternando negli anni i clown di provenienza circense a mimi, attori teatrali, cabarettisti di ambito televisivo attingendo al panorama elvetico, ma concedendosi ogni volta in cui è possibile anche le grandi star della pista, da Fumagalli a Larible, da Shub a Houch-ma-Houch. Quest’anno nella svizzera tedesca tornano protagonisti i Full House (avevano già lavorato da Knie ma in altri cantoni), evergreen dello spettacolo dal vivo, della comicità e del varietà. Il loro umorismo resiste nel tempo, le loro gag tra musica ed acrobatica hanno fatto centro e il pubblico ride in maniera scomposta, sicuramente per il piacere di tornare a ridere di gusto, ma anche per il talento di Henry Camus e Gaby Schmutz, la cui dinamica di coppia è davvero spassosa e naturale.
Knie 2021 riprende quasi interamente lo spettacolo 2020 nato in collaborazione con il tedesco Flic Flac e che dopo poche settimane di tournée venne interrotto dalla pandemia. A parte i comici Ursus e Nadeshkin (sostituiti appunto dai Full House) e l’aggiunta del cantante, la performance acrobatiche e la parte equestre sono rimaste pressoché le medesime. Dello spettacolo colpisce il ritmo e la scorrevolezza con cui è mandato (forse anche merito di Guido Errani a cui è affidata la regia e la direzione di pista) nonostante le grandi attrezzature che vengono utilizzate nello show. L’imponente pista sopraelevata che sale e scende, le rampe per il freestyle, il palco dell’orchestra che sale e scende, il gigantesco globo della morte o ancora il grande tappeto gonfiabile e la struttura del filo alto dei The Gerlings (che ripropongo la piramide a sette che regala sempre grandi emozioni) che al termine del numero a tempo record viene smontata e calata dall’alto, cosa piuttosto inconsueta.
Di Flic Flac è rimasta tutta l’energia, le evoluzioni adrenaliniche, lo stile e alcune soluzioni scenografiche molto efficaci. Il filo conduttore è quello del brivido, del rischio, dell’emozione rovente. Su questo solco si colloca il numero di balestre di Marco Moressa e Priscilla Errani (Double Risk) che rinnovano il repertorio con alcuni trucchi piuttosto inediti e personali. Il tutto condito con charme e carisma. Una bella esibizione che abbiamo scoperto con piacere.
Sfiorano le corde della passione e di un casto erotismo le esibizioni sulla pista sopraelevata del Duo Flame (adagio acrobatico) e degli Flash of Splash (sostenuto alle cinghie aeree): due numeri moderni, intriganti ed esaltati da soluzioni scenografiche di grande effetto come la pioggia che dall’alto della cupola bagna gli artisti, o gli zampilli d’acqua che prendono fuoco sulla sommità, grazie ad emissioni di gas infuocato dall’interno della fontana. Effetti da grande show che impreziosiscono lo spettacolo circense già valorizzato da un impianto luci di prim’ordine.
Abbiamo lasciato per ultimi i fratelli Wioris, Guido e Maicol Errani presenti nello spettacolo con una esibizione di acrobatica in banchina in cui mettono in evidenza oltre alle doti acrobatiche, lo stile di casa: eleganza, comunicativa, padronanza della tecnica e della pista, presenza scenica. Ma forse questa esibizione è il momento in cui maggiormente tirano il fiato. Prima e dopo questo momento si occupano rispettivamente degli animali, del personale, della pista e della supervisione generale dello spettacolo.
E’ un connubio virtuoso quello tra Knie ed Errani che fondono le rispettive esperienze aggiornandole per offrire un modello di circo davvero all’avanguardia sia dal punto di vista dello spettacolo che delle strategie di marketing e logistica. Il Knie del 2021 punta a consolidare le proprie posizioni strutturando una tournée con una permanenza più lunga sulle grandi città, creando l’evento e attirando pubblico anche dalle città circostanti. Se da un lato il favoloso chapiteau a visibilità totale con archi esterni al posto delle antenne tradizionali rende più faticose alcune fasi del montaggio, l’organizzazione generale consente di montare l’intero apparato in circa 6-7 ore. Parte del materiale continua a viaggiare su rotaia, ma una ottimizzazione delle operazioni (svolte sotto l’occhio vigile di Nevio Errani) consente di snellire i viaggi ed essere più agili, grazie anche ad una coppia di archi esterni che precede nella piazza successiva l’arrivo del circo. La tournée 2021 è stravolta rispetto alle consuetudini e si spinge fino al Natale, cosa assolutamente inedita per Knie che terminava il tour nel terzo week end di novembre. Dal 3 al 31 dicembre infatti i Knie saranno a Lucerna con l’intero circo.
Una menzione particolare alla nuova hall di ingresso che oltre al classico bar ospita una pizzeria molto invitante e un chiosco griglieria, con ampi tavoli ed eleganti sedute per trascorrere la serata anche prima o dopo lo spettacolo.
Knie è da vedere e da vivere. Sempre e ancor di più ultimamente, posizionandosi come fenomeno che indica una tendenza e rappresenta uno spaccato del circo odierno, un faro a cui guardare per capire come potrà essere davvero il circo di domani, ad alti livelli.
Testo Dario Duranti e Antonio Vanoli
Foto Thierry Bissat e Ufficio Stampa Circus Knie
CIRCUS KNIE 2021: La recensione di uno show imperdibile
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