IL SALUTO A HOLER E IL DISCORSO DI DIVIER
Oggi a Trecate parenti e amici hanno dato l’ultimo saluto a Holer Togni. Un momento struggente ma scevro da formalismi, senza fronzoli. Sulla bara una t-shirt recante il manifesto di “Stunt Cars” con l’effige di Holer . Un momento molto informale, baciato da un sole che ha rasserenato lo spirito e il cuore dei presenti. Il fratello Divier e la figlia Ledya hanno accolto tutti in un abbraccio amichevole e fraterno. Holer non avrebbe voluto lacrime e riti. Forse avrebbe voluto mettere su due ruote anche l’auto del servizio funerario. Ma a tutti è bastato rivedere il video in cui Holer salutava dalla cabina del camion inclinato a 45 gradi o quello del suo monologo a fine spettacolo per rivivere quelle stesse emozioni. Toccante il saluto dei suoi piloti storici, allievi e compagni di lavoro, che hanno condiviso con Holer l’epoca d’oro degli anni Ottanta dei suoi show. Ma il groppo in gola è venuto quando Divier ha parlato di suo fratello, manifestando una sintonia e una complicità di intenti rara da percepire. “Opposti, ma complementari. Due metà di una stessa mela”, ha appunto detto Divier. Ma come omaggio a Holer riportiamo qui di seguito il discorso integrale di Divier affinchè anche chi non ha potuto partecipare possa, attraverso queste sue parole, capire il sentimento profondo che li lega e tutto lo spessore e il carisma di Holer:
“Holer non credeva nell’Aldilà e immaginava che tutto finisse qui, oggi e che non ci fosse un seguito.
Io, al contrario, penso che ci sia un perché dietro ad ogni essere umano che spiega il suo percorso in vita, quello che ha fatto e che è diventato negli anni, e anche un suo percorso oltre tutto questo e mi piace immaginare che quando lasciamo questa vita terrena, la nostra anima si trasferisca in un’altra dimensione dove possa incontrare di nuovo le anime delle persone che ci hanno voluto bene e che sono pronte ad accoglierci.
Questa è la mia immaginazione.
E se parlo di Holer devo parlare di una persona a cui l’immaginazione di certo non mancava e la metteva in tutte le sue passioni. Io ovviamente ho vissuto Holer da fratello e vi posso dire che non sia mai stato semplice essere suo fratello, perché aveva un carattere molto particolare che poteva essere meraviglioso o decisamente spigoloso a secondo dei momenti, in quanto era un uomo che non aveva mai mezze misure. Per lui era tutto o bianco e nero. E questa sua caratteristica ha sicuramente affascinato le tante persone, anche persone importanti, che lo hanno conosciuto perché Holer ti colpiva, non passava di certo inosservato e non lasciava indifferenti dovunque andasse, qualsiasi cosa facesse, qualunque cosa dicesse.
Questo era Holer, molto diverso da me, ma ho sempre pensato che fossimo come due metà di una stessa mela: una volta uniti, combaciavamo perfettamente.
Anche nel suo lavoro Holer immaginava le cose prima di tutti gli altri e questo lo spingeva ad osare con trattori, camion e tir con cui altri non avevano mai provato prima e riusciva poi ad ottenere risultati eccezionali.
Era un uomo dotato di un carisma unico e tutt’oggi, senza voler offendere nessuno, io non rivedo in altri quel suo stesso carisma. Io stesso non lo possiedo, ma sono sempre stato orgoglioso di avere un fratello come lui e ormai, mi sono abbastanza convinto, che per eccellere nel proprio ambito, come sia riuscito Holer nel suo, serve proprio questa forza interiore che possedeva Holer. Anche quando ripenso alle persone importanti che negli anni ho conosciuto (artisti, cantanti, personaggi della politica, dello spettacolo e dello sport), mi rendo conto che per eccellere bisogna avere quel qualche cosa in più e Holer quel qualche cosa in più ce l’aveva sicuramente. E infatti l’ho proprio constatato in questi giorni dagli infiniti messaggi che ho ricevuto. Non potete immaginare quante persone mi abbiano scritto, sono stato inondato da saluti e pensieri affettuosi.
Non ce l’ho fatta a ringraziare tutti e lo voglio fare adesso: Grazie!! Ringrazio davvero di cuore tutti quelli che lo hanno ricordato con così tanto affetto, tutti voi presenti e tutti coloro che avrebbero voluto essere qui con noi ma non sono riusciti a venire. Grazie! Grazie di cuore!
Abituato a vedere mio fratello sempre come il fratello forte, senza paura, ho fatto molta fatica ad affrontare questi ultimi mesi mentre il suo male progrediva e mi sforzavo di sostenerlo, di fungere da supporto per lui e di dargli forza, ma Holer fino all’ultimo non me lo ha mai permesso, perché comunque non ha mai mollato e non ha mai voluto perdere quella sua forza interiore e quindi ho deciso di continuare a ricordare mio fratello in tutta la sua pienezza, in tutta la sua esuberanza: un Grande! E’ proprio così: Holer era un Grande, un Mito mi hanno scritto in molti; ebbene sì Holer è stato veramente un mito per molti e forse noi in famiglia non ce ne siamo mai resi conto abbastanza.
Ho ricevuto testimonianze da persone sconosciute che, a distanza di decenni, perché ormai sono passati decenni da quando abbiamo smesso di organizzare gli spettacoli di Holer, quando mi incontravano mi dicevano sempre con grande ammirazione “ah… lei è il fratello di Holer Togni!!”.
Io sono sempre stato il fratello di Holer Togni, non Divier , ma vi posso assicurare che questa cosa non mi ha mai dato fastidio anzi mi ha sempre riempito di orgoglio e sono certo che anche papà e mamma fossero molto orgogliosi di Holer perché lui era fatto in questo modo e riusciva a conquistare il cuore della gente.
Ho conosciuto diverse persone che ci hanno sempre tenuto a raccontarmi che da bambini erano venuti a vedere lo spettacolo di Holer e ne avevano conservato un ricordo indelebile nella propria mente. Per loro folgorati dalla bravura di Holer, dalla sua spettacolarità, una vota diventati adulti, il ricordare quel momento li faceva tornare bambini felici.
E questo penso che sia il più bel ricordo che Holer possa portare con sé. Holer è riuscito durante i suoi spettacoli a donare a migliaia di persone una grandissima emozione. I bambini lo chiamavano Goldrake, come l’eroe dei cartoni animati. Ecco Holer per tanti bambini, ora diventati adulti, era proprio questo un super eroe e resterà per sempre un mito. Il rapporto che Holer aveva con i suoi numerosi fans era speciale paragonabile solo a quello delle grandi rock star.
Noi all’epoca avevamo molti sponsor, cosa che era veramente rara nel mondo dello spettacolo in quegli anni, ma molti di essi erano dovuti al rapporto che Holer era riuscito ad instaurare con i Direttori Generali o con gli stessi proprietari delle aziende che, seppur abituati a trattare con personalità importanti, subivano il fascino di Holer e ci concedevano tantissimo. Io cercavo di avere dei rapporti con le aziende, di tessere le tele per ottenere dei guadagni ma poi arrivava lui, ed era quello vincente, quello che arrivava e faceva goal, sempre, come un Cristiano Ronaldo, un Messi o chi volete voi.
Lui era proprio così e io me lo voglio proprio ricordare così nel pieno delle sue forze e della sua grandezza.
Vorrei però essere davvero sincero e riuscire a dirvi che questi ultimi mesi trascorsi a combattere e a convivere con la malattia, ci sono serviti per parlare molto, per condividere tanti ricordi, tante esperienze vissute insieme ma anche tanti affetti come il ricordo di papà e mamma. E questo ha fatto in modo che ci fossimo sentiti ancora più vicini, ancora più uniti ed è stato bellissimo. Sono davvero contento di aver trascorso tutti questi anni sempre.
Sono molto grato a mia cognata Ilke, da sempre accanto a mio fratello, che soprattutto in questo lungo e doloroso periodo è stata giorno e notte vicina a lui con commovente amore, pazienza e dedizione, senza abbandonarlo mai.
Grazie di cuore Ilke!
Adesso però lo devo proprio lasciare andare e sono certo che in questa altra dimensione in cui io credo, Holer sarà accolto da tante persone, dai suoi numerosi fans e da tutti quelli che gli hanno voluto bene, primi fra tutti papà e mamma che al suo arrivo lo abbracceranno come mi piace immaginare.
Ciao Holer, Ti voglio bene!”
Divier
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