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LA TRADIZIONE DEL CIRCO TRIONFA A LATINA 2022

LA TRADIZIONE DEL CIRCO TRIONFA A LATINA 2022

E’ notizia di questi giorni l’imminente Italian Circus Talent Festival che si terrà ad Acilia (Roma) dal’1 al 4 dicembre in collaborazione con il Circo Rony Roller e l’International Circus Festival of Italy.  Ed è proprio sul Festival di Latina che vogliamo tornare per una serie di riflessioni e un’analisi. Organizzare un Festival Internazionale in un periodo post pandemico e di conflitti bellici è una impresa molto complicata, se non impossibile, se non altro perché per ragioni differenti i numeri provenienti da Cina (per ragioni sanitarie) e Russia (per evidenti questioni politico-diplomatiche) sono banditi e dunque assenti dai programmi. Fino al 2019 i Festival erano la vetrina delle nuove produzioni provenienti prevalentemente da Cina, Russia e Corea e costituivano l’ossatura intorno alle quali imbastire i programmi. Oggi tutto questo è un ricordo. Ma nonostante ciò a Latina quest’anno è andato in pista un ottimo spettacolo che ha saputo sopperire a queste defezioni importanti.

Un palco d’onore: da sin. Istvan Kristof, Urs Pilz, Flavio Togni, Liana Orfei e Alain Frere alla serata di Gala

Possiamo tranquillamente affermare che Latina ha saputo mantenere la propria vocazione e missione: ossia mostrare al mondo le migliori gemme del Circo Italiano e al pubblico italiano e non, una rappresentanza del meglio di ciò che il panorama internazionale attuale propone. Il tutto ben amalgamato e confezionato, con programmi fluidi e scorrevoli (merito di una impeccabile equipe tecnica capeggiata dall’inossidabile Tommy Cardarelli, alla testa di un’equipe composta da Ruby Merzari, Fabrizio Montico, Rony Vassallo e da due new entry: Davide ed Enis Togni).

L’orchestra diretta da Fabiano Giovannelli ha un ruolo determinate nell’esito degli spettacoli, con una qualità delle esecuzioni rara che fa risaltare ogni esibizione. Ad aprire gli spettacoli l’ottimo Corpo di Ballo del Grande Circo di Budapest: un inizio davvero frizzante, col botto, affidato ad 8 danzatori e danzatrici talentuosi e altamente professionali.

La giuria tecnica internazionale non ha avuto dubbi sull’assegnazione dei due Ori: i Flying Martini (GUARDA IL VIDEO) hanno elettrizzato il pubblico con una serie di evoluzioni caratterizzate da grande precisione e soprattutto un ottimo carisma che unisce il calore e la tecnica della scuola messicana, rappresentata dal maestro Rene Rodogell e lo stile italiano che negli anni Settanta e Ottanta ha avuto grandi esponenti nelle famiglie Jarz e Cardona. Oggi i Martini sono una delle pochissime formazioni europee al trapezio volante e nel loro repertorio hanno portato tre tripli salti mortali tra cui quello rarissimo di una donna, Patty, e quello in plancia a occhi bendati di Micheal. Sette le persone in banchina: gli agili Yuri e Micheal Martini, Adriel Alves, Patty, Luana, Neto e il porteur Nelri Lemos “Montagna” Rodrigues. La troupe nel complesso di casa Martini è in grado di proporsi anche nel formato con “doppi volanti” e dunque con due porteur. Ma la struttura è molto ingombrante e richiedeva spazi non compatibili con l’allestimento del Festival. Evidentemente l’Oro (e l’invito da parte di Urs Pilz ad una delle prossime edizione del Festival di Monte Carlo) è stato di grande stimolo per la troupe perché nei giorni immediatamente successivi Micheal Martini e Adriel Alves hanno eseguito entrambi il quadruplo salto mortale durante le prove. Una prodezza rara che Michaeal aveva già realizzato anche durante lo spettacolo nel 2014, entrando così nel Guinness dei Primati. Nel periodo delle Feste saranno al Circo di Natale di Frankfurt.

Il secondo Oro è andato alla troupe di Jozsef Richter protagonista di due momenti molto spettacolari e graditi. Il jockey a cavallo, uno dei marchi di fabbrica della famiglia Richter, un concentrato di tecnica, folclore ungherese, energia e musica. Un quadro davvero trascinante in cui è stato emozionante rivedere Jozsef Richter senior (primo Clown d’Argento della storia del Festival di Monte Carlo nel lontano 1974) danzare in pista insieme al figlio e ai componenti della troupe. Jozsef è stato protagonista di un secondo numero equestre: una cavalleria in libertà (GUARDA IL VIDEO) composta da 4 arabi e 4 frisoni, presentato in buona parte a mani nude, ossia senza chambriere né frustino, ma impartendo i comandi esclusivamente a voce. Un lavoro molto preciso e armonico, in perfetta sintonia con la colonna sonora e proposto con sicurezza ed eleganza dal giovane Richter in giacca e cravatta.

Tre gli Argenti assegnati: al mano a mano dei colombiani Hermanos Acero, reduci dalla stagione al Circus Roncalli, molto efficaci con esercizi spettacolari e “venduti” bene, come il testa a testa finale (senza “ciambella”!) scendendo e risalendo la scaletta del loro attrezzo; il filo alto dei Celis Brothers (anche loro Colombiani) con un repertorio di esercizi e salti originale e interessante, in parte diverso da quello di altre troupe; e la bascula coreana dei Tric Trac Trio, una buona tecnica e una esibizione che si colloca a metà strada tra il repertorio tradizionale del circo e le influenze più recenti del circo contemporaneo e di strada, per estetica e costruzione del numero.

Quattro i bronzi: al sensuale adagio acrobatico del duo cubano Resurrection (anche Premio della Critica); al filo teso di Steven Ferreri, figlio d’arte, che ha ereditato da padre una tecnica molto pulita che condisce con uno stile personale e convincente. Di pregio il salto mortale in avanti e indietro con cui termina la propria performance; al clown cileno Matute, esponente della scuola di clown latino-americana che sta godendo di buoni riscontri in Europa da alcuni anni, grazie all’abilità di entrare in relazione col pubblico e un repertorio abbastanza originale. E ad Erika e Alessandro Togni protagonisti di un bel passo a due a cavallo (GUARDA IL VIDEO) che ci ha proiettato per alcuni minuti in un flashback al Circo Cesare Togni dove le discipline equestri hanno sempre avuto un ruolo speciale. Un numero messo a punto di recente e che è stato presentato poco davanti al pubblico e che può crescere ancora. Intanto i due giovani si sono portati a casa un invito da parte di Urs Pilz al Festival “New Generation” di Monte Carlo e vivissimi complimenti da tutto il parterre internazionale.

Rimanendo in tema di artisti italiani ci teniamo a ricordare l’adrenalinica performance ai pattini degli Skating Tribertis, il duo composto da Ursula Nuñez Rossi e Carlo Triberti, in un numero ispirato ai personaggi e alle atmosfere di Joker volteggiando su una pedana circolare posta a notevole altezza dalla pista. Contesi da varieté e teatri internazionali, è stato bello rivederli nel nostro paese.

Un altro connazionale sempre all’estero è Jonathan Rossi che è tornato a Latina dopo dodici anni. Nel frattempo la sua routine di trial freestyle è maturata molto, così come il suo curriculum che si è arricchito di scritture di pregio e il suo fisico sempre più scolpito (fu oggetto dei commenti dei giudici di Tu si que vales!). A Latina ha riscosso grande successo per le sue evoluzioni, ma ha messo a punto anche il colpo mediatico più azzeccato della manifestazione, coinvolgendo Ilary Blasi in un momento in cui la popolare conduttrice si trova all’apice della visibilità per le sue vicende personali con il calciatore Francesco Totti. Le immagini del numero di Jonathan, avente come “vittima” la bionda soubrette hanno fatto il giro del web in pochi minuti e sono rimbalzate su tutte le testate nazionali dando visibilità al Festival e al giovane artista che sovente trova spazio nei talent internazionali. Ed è la regina di talent anche la sua compagna Viviana Rossi il cui numero di cinghie è macinato sul web milioni di visualizzazioni. A Latina Viviana ha proposto versioni del suo numero in spettacoli differenti: quello più sexy e adatto ai varieté e quello più tradizionale.

Anche i numeri esclusi dal palmarés si sono dimostrati tutti all’altezza della situazione. L’impegno della famiglia Montico per portare in scena un evento di questa caratura è ampiamente ripagato dall’esito sul pubblico e sugli addetti ai lavori. La serata di gala è stata davvero bella e ricca: un omaggio al circo e ai suoi artisti che rende Latina importante trampolino di lancio e momento di consacrazione per giovani talenti e artisti già affermati. Siamo molto curiosi di scoprire come sarà il Talent Festival che si configura come una porta di accesso per i giovani artisti italiani alla kermesse “senior” di Latina.

Dario Duranti
Foto Christophe Roullin

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