IL 1° ITALIAN CIRCUS TALENT FESTIVAL: Speranza per il futuro del Circo Italiano
Alla domanda su quale sarà il futuro del circo italiano oggi abbiamo un elemento in più per rispondere. E lo stiamo vedendo in queste ore sotto lo chapiteau del Circo Rony Roller ad Acilia dove l’Italian Circus Talent Festival ha chiamato a raccolta “la meglio gioventù” del nostro settore.
Tanti giovani artisti, provenienti da casate prestigiose, da tante famiglie circensi, ma anche al di fuori di esse grazie alla presenza di una realtà formativa che si sta affermando come la Scuola del Piccolo Circo Dei Sogni di Paride Orfei e Sneja Nedeva.
In pista non sono andati solo tanti giovani artisti, ma soprattutto il loro entusiasmo, la loro voglia di creare, di fare uno scatto in avanti, di emergere, di affermarsi. Le piccole imprecisioni, gli errorini, non ci parlano di un livello medio bensì ci raccontano l’emozione autentica, la tensione di esibirsi davanti a una giuria tecnica composta da alcuni dei nomi di maggior peso dell’ambito internazionale. Un’emozione autentica che fa passare in secondo piano la competizione. Perché per una volta l’adagio secondo cui “vince il migliore” non è importante. A vincere davvero è il Circo Italiano in se e la motivazione di questi promettenti talenti di mettercela tutta per emergere.
Dobbiamo considerare che la notizia della pausa forzata dell’Accademia è stata uno shock. Il saggio per esempio, è sempre stato un’opportunità di visibilità e da lì si sono formati alcuni dei più grandi artisti italiani. La pista di Acilia si sta rivelando per questi artisti una opportunità importante per farsi vedere, come effettivamente avviene in un talent show, ma che non impone tagli televisivi assurdi, dinamiche paradossali che occultano la provenienza circense degli artisti e reitera alcuni stereotipi del piccolo schermo. No, questo è un festival di circo, con i suoi crismi. E che dà modo ai circensi stessi di incontrarsi e confrontarsi, come già avviene a Latina, ma con un focus tutto dedicato ai giovani. Come in fondo furono le prime edizioni di Latina che prevedevano appunto una competizione di giovani artisti.
Come evolverà il Talent Festival italiano lo vedremo nei prossimi anni. Sicuramente la sfida folle, che solo la famiglia Montico poteva lanciare e vincere, di organizzare un festival in poche settimane, grazie alla risposta di tanti soggetti che si sono messi a disposizione (i Vassallo in primis), è riuscita. Tanti personaggi del settore hanno visto numeri interessanti, hanno preso nota di molti giovani che terranno d’occhio e che sicuramente da qui ai prossimi anni vedremo in altre competizioni. Un trampolino di lancio? Probabilmente si.
I circhi italiani in queste settimane sono spesso pieni, la risposta del pubblico è molto buona. C’è interesse. Non dobbiamo accontentarci dell’oggi. Occorre seminare e pensare che affinché questo affetto del pubblico duri, questo momento fortunato non sia solo un momento, ci dovrà essere un ricambio generazionale. Le piste, che forse avranno meno animali, dovranno avere più artisti e del maggior numero di discipline possibile per non essere ripetitivi. Dunque w la creatività dei giovani artisti. W i giovani talenti. W la 1° edizione dell’Italian Circus Talent Festival!
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