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Ottavio Belli: “Ecco come è nato il Circo Incanto”

Ottavio Belli: “Ecco come è nato il Circo Incanto”

Abbiamo in più occasioni parlato su queste pagine negli ultimi mesi del Circo Incanto della famiglia Carbonari. Un piccolo, delizioso complesso che sta suscitando notevole successo, sia in termini di flussi di pubblico che di gradimento. Oggi ce ne parla Ottavio Belli, regista e autore dello spettacolo, che gomito a gomito con la famiglia Carbonari ha dato vita a questo progetto la cui genesi è particolarmente interessante e merita un approfondimento. Lasciamo dunque la parola a Ottavio e al suo racconto che apre una riflessione interessante sull’evoluzione del circo e sul fondamentale apporto della creatività.

“Come si realizzano i sogni?” È una domanda alla quale si possono dare mille risposte… Quando 3 anni fa fui contattato da Massimo Carbonari non sapevo quale fosse il suo sogno e, al giorno d’oggi, sono convinto che nemmeno lui all’epoca fosse in grado di dare un’identità a quello che poi sarebbe diventato il sogno di tutta la sua famiglia.

Massimo aveva un progetto in cui credeva, ma gli mancava un’idea su cui puntare tutte le sue forze, i suoi risparmi e le sue fatiche. Avendo fatto parte del cast di Paranormal Circus insieme ai suoi figli Clayre e Claudio, aveva capito e visto con i suoi occhi che qualcosa nel mondo del Circo stava cambiando e che sotto il tendone si potevano realizzare anche spettacoli diversi da quelli tradizionali che funzionavano ugualmente e con ottimi successi se gestiti in maniera seria e professionale.

Ci siamo conosciuti così io e Massimo, durante la regìa dell’ultima tournée ufficiale del Paranormal, pochi giorni prima della mia partenza per la Cina. Mesi dopo, quando mi chiamò ero a migliaia di km di distanza con 8 ore di fuso orario e mi fece parlare con suo figlio Claudio il quale mi spiegò la loro necessità di creare uno show che non fosse horror, bensì indirizzato prettamente ai bambini ma che funzionasse anche con i grandi, con poche spese, pochi artisti e senza animali. Insomma… era una bella sfida!

Accettai subito perché già da tempo avevo qualcosa che mi frullava per la mente. Da sempre, infatti, ho l’abitudine di scrivere e appuntare tutto ciò che mi passa per la testa quando ho qualche ispirazione. Così gli proposi l’idea di creare qualcosa di originale e che avesse un messaggio chiaro da comunicare al pubblico: l’importanza di credere e rincorrere sempre i propri sogni…a qualsiasi costo (che per un bambino credo sia fondamentale). L’idea c’era, ma devo ammettere che realizzarla con tutte le limitazioni imposte non è stato per niente semplice soprattutto perché in quel periodo mi trovavo dall’altra parte del mondo.

Cominciai così a lavorare al copione e nel giro di pochi giorni avevo tutto pronto. Musiche montate, voci fuori campo registrate, scaletta dei numeri, bozze dei costumi, insomma c’era tutto… solo che io ero in Cina! Così iniziò un lungo periodo di telefonate e videochiamate interminabili ad orari per me folli (le 4.00/5.00 del mattino) per montare lo show a distanza. Se ci penso adesso, siamo stati davvero dei matti e non so come abbiamo fatto! Però alla fine, con grandi sforzi da parte di tutti, siamo arrivati esattamente dove volevamo arrivare e lo spettacolo debuttò con successo. Il Circo Incanto è nato cosi: in videochiamata!

I feedback sullo spettacolo sono stati da subito positivi e l’affluenza di pubblico era sufficiente per caricare positivamente il morale di tutta la compagnia. Il progetto della famiglia Carbonari ebbe così finalmente inizio. Pochi mesi dopo però, come un vero ciclone, arrivò il Covid che per due lunghissimi anni spazzò via tutto: investimenti andati totalmente in fumo, niente più spettacoli, niente più progetti e i sogni improvvisamente diventarono incubi.

Come tanti altri circensi, Massimo ha dovuto trovare un modo per tirare avanti e assicurare un futuro alla propria famiglia. Da direttore di Circo è diventato autista di camion e insieme a lui tutti i componenti della famiglia trovarono un altro lavoro. Nonostante il morale sotto terra, le mille difficoltà di gestione di una famiglia numerosa ma soprattutto l’incertezza di un futuro che non lasciava auspicare nulla di buono, Massimo non si è dato mai per vinto. Ed è proprio in balìa di un mare in tempesta che il suo progetto si è trasformato in un sogno. Il sogno di tornare alla vita di sempre…quella sotto lo Chapiteau.

Con tutte le fatiche che una vita di Circo comporta tra viaggi, “pianti e spianti”, lotte contro le intemperie, problemi con i Comuni, piazze di fango e tante altre vicissitudini che, dopo due anni di stop, sembravano talmente lontane che erano diventate dei sogni. Terminata la pandemia c’è stata subito la voglia di ricominciare nonostante le disastrose conseguenze, i problemi economici e tutte le insicurezze di questo mondo. Così a gennaio 2022 Massimo e Claudio mi hanno dato la bella notizia che erano intenzionati a riaprire il Circo. Una scelta coraggiosa in un momento in cui tutti se la sarebbero fatta addosso.

Ottavio Belli e le ragazze della compagnia sul set di uno shooting fotografico per la realizzazione dell’immagine pubblicitaria

L’entusiasmo da parte mia è stato grande sin dal primo momento e da quel giorno mi sono messo subito al lavoro per ricostruire totalmente lo show aggiungendo nuovi elementi e modificando la struttura della storia per renderla più avvincente e piena di sorprese. Dopo i grandi sforzi e delle lunghe giornate di prove interminabili si sono finalmente riaccesi i riflettori del Circo Incanto.

Devo ammettere che l’emozione del debutto è stata qualcosa che ci porteremo dentro per sempre. La storia nuova, i molteplici colpi di scena, le nuove Magie e Illusioni hanno conquistato da subito il cuore degli spettatori che ad ogni show regalano agli Artisti memorabili standing ovations. A pochi mesi dal debutto, la nuova versione del Circo Incanto ha fatto parlare sia il mondo degli “addetti ai lavori” che, soprattutto, il pubblico pagante che a fine spettacolo torna a casa e inonda letteralmente le pagine Facebook e Instagram di emozionanti commenti e feedback entusiasmanti che vi invito ad andare a leggere.

Quindi, tornando alla domanda con la quale è cominciato questo racconto: come si realizzano i sogni? Posso dirvi che nel caso della famiglia Carbonari i sogni si realizzano con tenacia, unione e soprattutto con la consapevolezza dei propri limiti. E sapete perché? Perché il mondo del circo è cambiato ed è andato avanti insieme al progresso. Oggi ci sono parametri di paragone che prima non esistevano perché la gente è abituata a vedere di tutto. Questa è la verità purtroppo! Su internet e sui social ci sono i più grandi spettacoli del mondo e si possono vedere gratis. Accendi la tv e ci sono i Talent Show, i reality come “Amici” che portano in scena numeri e Artisti di grande qualità.

Per questo motivo bisogna (a mio parere) cominciare a capire che gli spettacoli di Circo hanno bisogno di una regia e di qualcuno che sappia come mettere in scena i numeri seguendo un’idea e un concetto che va aldilà di una semplice lista/scaletta.  I grandi spettacoli oggi non si fanno più solo con i grandi numeri.  Ci vuole un’idea avvincente in grado di catturare l’attenzione degli spettatori. È come nel gioco del Calcio: una volta bastava un fenomeno come Maradona per vincere un campionato, ma oggi se non hai una squadra con un’idea di gioco non vai da nessuna parte. Il Circo incanto ne è la prova. Uno show intelligente, senza grosse spese e né grandi strutture realizzato da un team di 9 persone sotto un piccolo Chapiteau che entusiasma gli spettatori e crea tra di loro un passaparola che funziona meglio di qualsiasi cartellone pubblicitario fluorescente.

Ecco come si realizzano i sogni. Con intelligenza, umiltà e consapevolezza dei propri limiti, ma soprattutto con la scelta coraggiosa di cambiare e fare un passo in avanti salvando così quello che è che sarà per sempre il più grande Spettacolo del Mondo.

Testo di Ottavio Belli
Foto dello spettacolo di Giancarlo Bomba (Dream Up Factory)

Ottavio Belli: “Ecco come è nato il Circo Incanto”

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