ABBIAMO VISTO IL CIRQUE BIDON… E NE VALE LA PENA!
Tra gli spettacoli estivi da non perdere, c’è sicuramente quello del Cirque Bidon, rinomato complesso francese diretto da François Rauline, il suo iconico fondatore. Bidon, figlio degli anni ’70, incarna ancora lo spirito di libertà anarchica, ribellione e festa collettiva, a differenza di altri complessi nati nello stesso periodo che hanno preso strade artistiche e manageriali diverse nel corso degli anni. La produzione di quest’anno, intitolata “Chacun ses reves”, si compone di due atti per un totale di due ore di spettacolo con un intervallo. Come nelle intenzioni originali del complesso, non ci si deve aspettare grandi numeri, ma una coinvolgente e spensierata festa popolare, accompagnata da ottima musica eseguita rigorosamente dal vivo.
Il circo francese fa il suo terzo ritorno in Italia in pochi anni grazie alla collaborazione della compagnia Teatro Necessario. La tournée italiana terminerà a settembre con la partecipazione al festival “Tutti matti per Colorno” organizzato dalla stessa compagnia parmense. Se volessimo descrivere lo spettacolo attraverso la prospettiva del circo classico (anche se facendo un piccolo torto a Monsieur Bidon), il programma includerebbe verticalismo, volteggio a cavallo, trapezio, giocoleria, funambolismo, cerchio aereo e un divertente numero comico con galline più o meno ammaestrate. Inoltre, c’è una vasta e variegata sezione comica eseguita sia dalla clown francese Camille Derijard che da tutto il cast.
All’arrivo al circo, montato su un prato nelle periferie di San Giovanni Persiceto, ciò che colpisce maggiormente è l’atmosfera, con musica gitana, meravigliose roulotte in legno (parte integrante della scenografia dello spazio) decorate con disegni a tema e splendide fioriere. Beatrice Franzino, cavallerizza, accoglie il pubblico a dorso di cavallo, mentre gli altri membri della troupe strappano i biglietti e accompagnano gli spettatori ai loro posti.
Senza svelare troppo dello spettacolo, che è ricco di sorprese e colpi di scena, posso solo concludere invitando chiunque abbia l’opportunità di vederlo a non perdere questa occasione, soprattutto se non lo ha mai visto prima. Ne vale assolutamente la pena.
Di Salvatore Arnieri
ABBIAMO VISTO IL CIRQUE BIDON… E NE VALE LA PENA!
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