INAUGURATA LA MOSTRA “LE PRINCE AU CŒUR DU CIRQUE”
Apre ufficialmente al pubblico oggi 22 novembre l’esposizione “LE PRINCE AU CŒUR DU CIRQUE” in occasione del centenario del Principe Ranieri e dei 50 anni del Festival del Circo da lui ideato e realizzato nel 1974 e oggi universalmente riconosciuto come il Festival iconico per antonomasia i cui premi, ambiti come gli Oscar del Cinema, rappresentano il traguardo per ogni artista circense.
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SERATA INAUGURALE
Ieri sera, per una ristretta cerchia di invitati, prevalentemente vicini alla famiglia Reale, ma anche sostenitori e fondatori del Festival, si è tenuta una esclusiva cerimonia inaugurale alla presenza del Principe Alberto, della Principessa Stephanie con i figli.
Il mondo del circo era rappresentato, tra gli altri, dalla famiglia Togni (con Flavio e Bruno, giunti appositamente da Minsk), da Davio e Braian Casartelli, Yann Rossi, Tommy Cardarelli (che ha curato la parte tecnica e gli allestimenti dell’esposizione) con la sua famiglia. Tutta l’equipe di direzione del Festival. A fare gli onori di casa nella ricostruzione di un delizioso piccolo circo, i Clown en Folies che hanno accolto il pubblico in musica. I presenti hanno assistito alla proiezione di una serie di video storici sulle prime edizioni, interviste al Principe Ranieri che raccontava lo spirito della manifestazione, e immagine della consegna dei primi Clown d’Oro. E’ seguito un breve e toccante discorso del dott. Alain Frere, emozionato dopo aver rivisto queste immagini cariche di storia. E una introduzione da parte di Charlene Dray, curatrice dell’esposizione.
Tra le sale il suggestivo “ufficio del Principe” con foto, cimeli e riproduzioni fotografiche; “gli animali” con costumi dei più famosi addestratori, “I Clown” con parrucche, scarpe, cappelli e costumi di tutti i clown più celebri che han preso parte al Festival, da Rastelli a Larible, da Popov a Fumagalli, da Rossyann a Henry Ayala. Angoli espositivi dedicati alle grande famiglie Togni, Orfei, Casartelli, Casselly, Gruss; e al piano superiore un soppalco dedicati ai numeri di acrobazia aerea, a terra, al verticalismo, equilibristi etc. Numerosi schermi ripropongono i numeri più conosciuti, sovente accompagnati da costumi, descrizioni, targhe, premi e curiosità.
Dal Circo Americano molti materiali di allestimento (teli di giro storici degli chapiteau degli anni Settanta che ospitarono il Festival), sgabelli di elefanti, testali, finimenti, attrezzi. La serie completa dei manifesti del Festival e dei tablet da cui è possibile approfondire dal storia del Festival attraverso i programmi delle 45 edizioni della kermesse.
Su una parete, sono affissi i messaggi pervenuti da artisti, complessi internazionali e dinastie legate alla storia del Festival (da Richard Chipperfield a Vinicio Togni, da Stefano Orfei ai Feld, da Tihany a Caballeros, dai Casartelli a Flavio e Daniele Togni…) che hanno ricordato l’importanza della manifestazione della propria carriera, e il ruolo fondamentale del Principe Ranieri per lo sviluppo dell’arte circense.
E ancora grandi plastici, gigantografie, organetti e tutto quanto ricostruisca questo straordinario percorso durato mezzo secolo. Tra i pezzi che hanno un valore storico trova una sua collocazione anche il video realizzato da Roberto Guideri “La realtà di un sogno” dedicato alla Principessa Grace e laureato con il il primo premio al Festival del film amatoriale sul Circo tenutosi a Mantes la Jolie (Parigi) nel Febbraio 1986. Giusto riconoscimento a un lavoro che fotografa le edizioni più memorabili del Festival e al suo autore. Il video, accompagnato da una targa, è disponibile per la sua visione integrale attraverso un tablet apposito posizione sul banco del camerino dei clown ispirato a quello de “Luci della Ribalta” di Chaplin. Quale posto migliore?
Con un pizzico di orgoglio siamo fieri che l’organizzazione di questa bella iniziativa, attraverso la sua curatrice Charlene Dray, siano ricorsi tra i vari contributi anche agli archivi di Circusfans e ai materiali pubblicati nelle pagine dell’Almanacco del Festival del Circo di Monte Carlo, per recuperare alcuni materiali (circa un centinaio, tra foto e video) a completamento della mostra, non disponibili negli archivi della manifestazione. Un riconoscimento tangibile del grande lavoro fatto in questi anni a sostegno della promozione della storia del Festival, iniziato e portato avanti con grande impegno da Maurizio Colombo supportato dal gruppo di lavoro di Circusfans.
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