CI HA LASCIATO OMAR LIAZEED
Chi fa la Storia del Circo? Apparentemente sono i grandi complessi a segnare la storia. Gli spettacoli memorabili, gli exploit mozzafiato, gli incidenti o i premi, le statuette dei Festival. In realtà la storia del circo è effimera, sfuggente. Non la si scriverà mai tutta perché essa è affidata a chi la sa leggere, a chi la sa raccogliere, ordinare, cucire, lucidare. La storia del circo vive attraverso personaggi che l’hanno attraversata e costruita, a testa in giù, in verticale o appesi ad un trapezio a pugni stretti, carpiati o in plancia. Tutto questo è storia del circo. Tutto questo, e molto di più, è Omar Liazeed. Un artista polivalente, multiforme e carismatico che ha saputo dare un colore a ciascuna fase della sua vita artistica, sempre caratterizzata da professionalità, precisione e belle scritture. E di cui oggi, con grande tristezza, apprendiamo della scomparsa.
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1° Gran Premio del Circo (1993), Milano
Omar nasce il 25 aprile del 1946 al Circo Plötz-Althoff a Mannheim, in Germania. Il padre Abdullah Liazeed, era il capo di una troupe di nove saltatori marocchini (la Troupe Bombay) alle prese con salti a terra e piramidi umane. La madre, Melitta Bökelman, era invece di nazionalità tedesca. Il nonno materno di Omar era responsabile della tournée al vecchio circo Stoch-Sarrasani.
Sin dall’infanzia Omar lavora nella troupe paterna che in quegli anni si esibisce in circhi di livello internazionale. Nel 1956 vengono scritturati, occasionalmente, dal Circo di Cesare ed Oscar Togni, in occasione della piazza di Genova, ma quella breve permanenza nel nostro Paese fu in qualche modo profetica per Omar… L’anno successivo la Troupe Bombay Liazeed è scritturata al Circo Knie in Svizzera. E’ noto come siano le coincidenze a segnare le carriere e anche quell’anno capitò un infortunio che impedì ad un’artista di prendere parte allo spettacolo: l’equilibrista sul filo Jacky Lupescu in seguito ad un incidente dovette sospendere le proprie esibizioni e il suo posto venne preso da un giovanissimo Omar che a soli undici anni ebbe così la sua grande occasione per debuttare con un numero di verticali: “Allora il numero era proprio agli inizi: esercizi su un braccio, prese con due mani…niente di complicato, ma me la cavavo…” – ci racconta oggi.
Nell’inverno ‘59/’60 Omar e la famiglia lavorano al Festival Mundial del Circo di Barcellona, con molti numeri italiani poi sempre in Spagna al Circo de Holanda. “Per quattro anni viaggiammo molto tra Spagna e Italia. Nel 1962 siam stati con il Cirkus Adria in Jugoslavia – prosegue Omar scorrendo le varie tappe del proprio percorso artistico – finché non arrivai al Circo Darix Togni”. A questo punto è doveroso aprire una parentesi. Siamo nel 1963 e il Circo Darix Togni balza sotto gli occhi della cronaca nera nazionale per il tragico incendio che distrusse a Milano, a Porta Volta, l’intero complesso. Nella compagnia di quell’anno molti celebri talenti scritturati: Omar, infatti ricorda il cow boy Holdy Barlay, i volanti Zemganno, l’entrata degli Chabry e tanti altri nomi che negli anni a venire avrebbero fatto molto parlare di sé. “Dopo l’incendio il circo si trasferì in un palazzetto sempre a Milano per proseguire gli spettacoli, ma le cosa non andavano benissimo e dopo poco lasciai il complesso”. Infatti nella stagione 1963 e per le Feste a Roma è al Circo Liana e Nando Orfei e successivamente nella stagione da Toni Boltini (1964) in Olanda.
Nel 1964 succede un altro evento piuttosto importante nella vita di Omar che nel frattempo ha montato un numero di verticali con le sorelle Aisha e Afsha: nel 1964 viene scritturato da Walter Nones e Moira Orfei. In questo circo incontra Ketty Jarz, trapezista nella troupe del padre Attilio. La loro unione, sentimentale ed artistica si compì qualche anno dopo. Nel 1965 è scritturato in importanti teatri e varieté Francoforte, Nurnberg, Amsterdam, Den Haag) mentre la seconda parte dell’anno lo vede in Spagna al Circo Aleman Berlin. Nella prima parte del 1966 è nuovamente in teatri e music hall tra Barcellona, Losanna e Nizza.
Inizia in questo periodo anche una lunga collaborazione con le famiglie di Cesare e Oscar Togni. Tra il 1967 e il 1968 è al Circo d’Israele di Oscar Togni presentato come il verticalista più forte. Sul finire degli anni Sessanta Omar è ingaggiato al Circo Heros della famiglia Casartelli e solo nel 1970 sale sul trapezio al fianco della moglie Ketty, in occasione di una tournèe dei Casartelli in Turchia (con l’insegna di Circo Apollo), seguito dal suocero Attilio e dai cognati Emilio e Roberto. Inizia così un’intensa fase artistica che porta i volanti Jarz nei grandi complessi europei.
Nel 1973 sono da Knie e Omar, oltre che volteggiare al trapezio, torna eccezionalmente a proporre un proprio numero alle verticali da solista. Il “botto” si registra l’anno successivo, quando in occasione di una tournée del Circo Moira Orfei in Ungheria (in Italia resta lo spettacolo sul ghiaccio), Ketty Jarz riesce a “girare” il triplo salto mortale, affermandosi come la prima donna a compiere questa prodezza vertiginosa. E’ il suo momento fortunato che li porta ad esibirsi nei migliori circhi d’Europa. Nel 1976 da Benneweis, poi da Bronett (‘77) e Krone (’78-’79).
E proprio qui, al tedesco Krone, che l’incanto si infrange: nel 1979 durante uno spettacolo Ketty cade dal trapezio e l’incidente gli impedì di proseguire la brillante carriera di volante che aveva intrapreso. La famiglia Jarz prosegue l’attività lavorando nel 1980 da Nock, ma Omar e Ketty decidono di cambiare disciplina riprendendo il numero di verticali e mano a mano che Omar aveva presentato per l’ultima volta nel 1973 da Knie. Il debutto con questo numero avviene in Spagna nel 1980 al piccolo Circo Ringland dove il trio è costituito otre che da Omar e Ketty, dalla figlia Zaida che all’epoca aveva solo nove anni.
Già da allora uno degli esercizi clou del numero era la discesa della scala di Omar con la figlia abbracciata al suo busto. La fortuna premia i Liazeed che riescono così a superare il momento dell’incidente: il lavoro non manca e arriva anche un ottimo contratto con il tedesco Sarrasani: un contratto che viene rinnovato per circa 10 anni, dal 1981 al 1990. Omar entra a far parte dello staff del complesso collaborando alla presentazione e alla regia dello spettacolo.
Nel 1987 partecipano al 12° Festival di Monte Carlo. Terminata la lunga parentesi con Sarrasani inizia un’altrettanto importante parentesi nei varieté e nei teatri più prestigiosi d’Europa: Sporting Club Monte Carlo (’91), Adam Mayers Varieteé (’94), Moulin Rouge (’95-’98, 2001, 2003) e in alcuni parchi in Germania. Nel 1993 sono invitati al 1° Gran Premio Internazionale del Circo di Milano organizzato da Walter Nones (e trasmesso in prima serata su Canale 5 e di cui in apertura di pagina trovate il video). Non mancano i contratti al circo (Louis Knie 2000, UniverSoul 2002 e 2004), specialmente in inverno (Conelli, Enschede, Boblingen, Heilbronn, Sarrasani). Nel 1999 Ketty si ferma in Germania così Omar e Zaida iniziano a lavorare in coppia per alcuni anni, finché nel 2003 si ricompone il trio con l’arrivo del cubano Francisco Aleman (prematuramente scomparso nel 2022), che nel 2007 sposerà Zaida, con un passato di trapezista volante nei Flying Montalvo presso il Circo Moira Orfei.
Questa formazione li vede protagonisti in America all’UniverSoul Circus, al Festival di Monte Carlo (2005) e successivamente al Circo Louis Knie Jr. in Austria. Il 2007 li vide ritornare in America, al Big Apple Circus dove Omar annuncia di voler dare l’addio alla pista e di ritirarsi da lì a breve.
Come testimoniano queste righe (che sicuramente omettono, involontariamente, una grande quantità di contratti ed esperienze in tutto il mondo) perdiamo un artista che ha attraversato la storia del circo, italiano e non, per oltre 60 anni. Con il suo carisma, la sua verve e il suo personaggio che non ammetteva copie. Omar era Omar, e lo rimarrà per sempre. E ne porteremo nel cuore il ricordo con gratitudine per le emozioni che ha saputo donarci.
A cura di Dario Duranti e Christoph Enzinger
da “Circhi In Cammino” n° 3/2005.
Video di Maurizio Colombo
Foto Archivi Circusfans.eu, In Cammino e Christoph Enzinger
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