Rob Torres (1973 – 2018) era diventato in pochi anni un Clown di livello mondiale. La sua prematura scomparsa ha tolto dal panorama internazionale un “patrimonio” di simpatia.
In occasione della 34° edizione del festival del Circo di Montecarlo, dopo lo show ci si incontra per caso al bar dell’hotel e grazie alla sua grande disponibilità mi racconta della sua vita e di come si è costruito il personaggio che quando entra in pista non delude mai le attese del suo pubblico.
E’ nato nella contea di Rockland, New York, il 10 settembre del 1973, si trasferì con la sua famiglia a Hillsdale nel New Jersey dove frequentò la Pascak high school. Broadway non era lontana, gli spettacoli, le luci dei teatri e il gusto per lo spettacolo hanno sviluppato in lui quel talento e quella voglia di farne in qualche modo parte.
Al liceo era un ragazzo modello, sempre pronto ad aiutare gli altri e ad impegnarsi in diverse discipline, dalla musica, faceva parte della banda musicale, sino allo sport dove era uno dei membri della squadra di atletica.
Fin da giovane sviluppò le sue passioni che erano la giocoleria e la magia e presto si avvicinò con interesse al circo. Nel 1992 è entrato a far parte del Ringling Bros. Barnum & Bailey’s Clown College di Venice, in Florida, dove si è formato con lo stile del clown americano. Dopo la laurea il primo ingaggio è stato al Clyde Beatty-Cole Bros Circus dove rimase per tre stagioni che gli servirono per affinare le sue qualità acrobatiche e consolidare le sue performance come giocoliere.
Si sentiva però un personaggio incompleto, decise di approfondire gli studi e si affidò ad un celebre Clown, mimo e insegnante della disciplina, Sigfrido Aguilar, nel suo studio tra le montagne del Messico centrale. Quindi, per i successivi tre anni, Rob ha lavorato per Walt Disney World Resorts in Florida, dove ha sviluppato il suo personaggio e le sue routine. La sua formazione artistica non era secondo lui ancora completa, quindi decise di approfondire gli studi e si iscrisse al Celebration Barn Theatre. Successivamente Rob andò in Giappone per due anni dove ha lavorato intensamente con anche molte apparizioni a livello televisivo e dove si formò la convinzione che il suo personaggio fondato sulla sua grande capacità mimica funzionava a livello internazionale.
Dopo il Giappone si trasferì nel Regno Unito dove portò in scena un suo personale spettacolo di clown. Trovò in Inghilterra quello che non aveva trovato in America, il grande riscontro del pubblico alle sue performance.
Dopo diversi viaggi su e giù per il mondo la grande opportunità si presentò in occasione del Festival del Circo di Budapest del 2008. Per un clown di circo un edificio di circo tradizionale offre le condizioni perfette: intimità, acustica, concentrazione e comfort, per ottenere il massimo risultato dalla propria prestazione. Il risultato della sua esibizione fu stupefacente, un successo assoluto. Vinse il premio di bronzo ed innumerevoli altri premi speciali. Agenti e direttori circensi si accorsero di lui e cominciarono ad interessarsi per averlo nei loro prestigiosi spettacoli, tra cui il Festival di Latina dove quello stesso anno si esibì fuori concorso. Fu meno fortunato in occasione del festival di Monte Carlo, ricevette solo un premio speciale, ma la sua performance, che vi mostriamo nel video, fù divertentissima. Esplose così la sua carriera a livello internazionale.
Nel 2010 la scrittura nell’americano Big Apple dove poi tornò nella stagione 2013. Altro ingaggio prestigioso al Cirque d’Hiver di Parigi 2014-15 e poi di nuovo nel 2017-18. Nel 2015 ha allietato gli spettatori del Circo Knie in svizzera e nel natale 2016 al prestigioso Circo Teatro Carrè di Amsterdam. Nel 2017 ha partecipato al 2 ° Festival MondoClowns a Marmande, Francia.
Tra tutti questi impegni Rob ha trovato il tempo di andare in tournée con il suo spettacolo (Room to play), vi fu anche una parentesi italiana quando venne a tenere un workshop di clownerie all’Accademia del Circo di Verona in Italia.
Il 26 giugno 2018, mentre volava da Houston, in Texas, a Boston, dove avrebbe dovuto prendere un altro volo per l’Italia per partecipare al Festival Funambolika di Pescara, Rob Torres ha subìto un arresto cardiaco. L’equipaggio ha cercato di rianimarlo, ma inutilmente; l’aereo ha effettuato un atterraggio d’emergenza all’aeroporto Washington-Dulles, ma era troppo tardi. Rob era morto.
Nel febbraio 2019, il suo ritratto è apparso sulla copertina del programma del 4 ° Festival MondoClowns. Rob Torres era diventato uno dei clown più amati al mondo; agli occhi di chi lo aveva visto esibirsi, era diventato una vera star. A volte mi chiedo dove sarebbe arrivato con il suo incredibile talento, la sua simpatia e la sua umanità, sicuramente molto in alto!
Testo e foto di Maurizio Colombo
Foto di Andrew Payne
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