3° FESTIVAL DI GRENOBLE: vincitori
Si è concluso domenica 28 la terza edizione del Festival del Circo di Grenoble alla presenza di 3500 spettatori che hanno affollato l’enorme palazzetto dello sport. L’imponente struttura ospita due piste (che agevolano il montaggio delle attrezzature, non vengono usate contemporaneamente), un buon impianto luci, l’orchestra del Circo Scott diretta da Markus Jaichner.
Durante le 3 dello spettacolo finale si sono esibiti i seguenti numeri:
– Eugene Schamarlowsky (magia comica con piccoli animali)
– Royal Brothers (Rony e Davis Dell’Acqua): mano a mano
– Max Weldy (trampolino comico)
– Old Regnas (numero comico con animali)
– Lucien Gruss (cavalli in libertà)
– Mathieu: riprese comiche
– Filip Cerosimo (Foche)
– Incas (fasce)
– Danger Castilla: filo alto con piramide a 7
– Martin Lacey: (11 leoni)
– Duo D’Amico: sostenuto aereo
– Troupe D’Holmikers (charivari comico – horror show)
– Tony Alexis Family: clown musicali
– Flying Rodogels (Volanti)
– Ulan Batour (pertiche)
La giuria (composta da personaggi del mondo televisivo e dello spettacolo in generale, francesi) ha assegnato due Ori, un Argento e tre Bronzi.
L’Oro a Martin Lacey ha trovato d’accordo tutti: il suo numero di 11 leoni ha raggiunto vette eccezionali, arricchito da qualche mese dall’ingresso di uno splendido esemplare di leone maschio.
Più inaspettato l’Oro alla Troupe d’Holmikers la cui fantasia comico acrobatica alle parallele (che a Monte Carlo apriva gli spettacoli) deve aver colpito per fantasia la giuria, composta come si è detto di non addetti ai lavori. Alla medesima troupe anche un premio speciale.
Meritato l’Argento attribuito ai Flying Rodogels che han montato un numero di trapezio completamente a luce nera (con abiti fluorescenti) avvalendosi dell’introduzione di un porteur “alla coreana”, uno centrale sulla sommità dell’attrezzo e di un’altalena russa.
I tre Bronzi sono andati alla piramide a 7 dei Danger Castilla, al maestro dei cavalli Lucien Gruss e a Tony Alexis (che si è aggiudicato anche il premio simpatia) che ha raccolto un enorme successo personale con scroscianti applausi battiti di piedi. Forse l’unico artista ad aver scaldato il pubblico in questo modo. E posso assicurare che sentir tremare (per i battiti di mani e piedi) un palazzetto di tali dimensioni, per di più gremito di pubblico è una sensazione non indifferente!
Il Festival di Grenoble data la corposità dei suoi programmi da tre anni a questa parte, si sta affermando come momento imperdibile per la concentrazione di grandi artisti.
Buona affermazione anche per i nostri italiani (Filip con le foche, il mano a mano dei fratelli Dell’Acqua, le verticali di Carlo D’Amico e il sostenuto aereo di Elena e Derek D’Amico) molto apprezzati ogni volta che si trovano in contesti internazionali, spettacoli televisivi e Festival.
DD
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