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Nel curioso circo delle stagioni ideato da Marcello Chiarenza e Alessandro Serena può accadere che sotto un “cielo a pecorelle” due poetici clown con ombrello si affannino a guidare… un gregge. O che l’acqua piovana resti “imprigionata” in minuscole ciotole legate l’una all’altra e lanciate in aria a velocità pazzesca. O ci può “semplicemente” meravigliare davanti ad un’immagine che sembra affiorare dall’acqua, con due artisti che si arrampicano uno sull’altro, e con una città che pare sdoppiarsi e riflettersi. Magie, o meglio “Cineserie”, come titola lo spettacolo che animerà il Carnevale Veneziano di Scaparro & Biennale il 23 e 24 febbraio (alle 18 e alle 22) nello Spazio Fonderie dell’Arsenale. Uno spazio “minuscolo” (solo 80-90 posti) per uno spettacolo che finirà per trasformarsi in un vero e proprio evento, come già accaduto con “Ombre di luna” e “Creature”, i precedenti show messi in scena dall’inventivo Arcipelago Circo Teatro, ossia Chiarenza-Serena & la venezianissima compagnia Pantakin.

Stavolta l’esperto di “magie circensi” Alessandro Serena (nipote di Moira Orfei) si è spinto nella lontana Cina a caccia di gruppi acrobatici. E dopo aver scovato la troupe di Dalian, ha iniziato a “orchestrare” il progetto “Cineserie” insieme ai compagni di viaggio. «Siamo partiti dalla tradizione cinese per disegnare questo incontro tra acrobazie e teatro – spiega il regista Chiarenza – creando tra i due un rapporto di natura evocativa più che figurativa. Ci siamo limitati a liberare la fantasia per descrivere paesaggi naturali, sempre nel rispetto dell’acrobatica cinese. Si lavora con l’acqua, con la natura, con l’aria, con gli elementi. Giochi della natura». Com’era già accaduto nel suggestivo spettacolo africano “Creature”, anche in “Cineserie” l’esercizio fisico spinto alle sue massime potenzialità si mescolerà alla poesia delle invenzioni sceniche del regista-scultore. E il mix, a sua volta, si intreccerà alle trovate e alle abilità proprie della commedia dell’arte orchestrate dalla Pantakin. In scena, così, si aggireranno Emanuele Pasqualini e Giorgia Penzo, buffi e stralunati pagliacci pronti ad «esplorare le potenzialità della clownerie – spiega Pasqualini – Saremo la classica coppia comica che interagisce con ciò che avviene attorno», e ci sarà spazio per i duetti tra il clown “augusto”, ossia il buffone goffo col naso rosso e le scarpe che si impennano mai, e il clown “bianco”, cioè il pagliaccio con la faccia bianca e il cappello a cono. «Su di loro – anticipa ridendo Chiarenza – pioverà sempre in testa, anche se apriranno l’ombrello: acqua, nuvole, persino chicchi di riso che poi germoglieranno dentro il cappello».E mentre “Creature” continua a girare i teatri d’Europa (ben 160 repliche), i fantasiosi ideatori di questo “nouveau cirque” stanno gettando le basi del nuovo spettacolo, le cui radici, questa volta, sprofondano nell’isola di Cuba. «Ci siamo già incontrati con il Circo Nazionale di Cuba, e pare che il progetto piaccia – aggiunge Chiarenza – “Tesoro” vuol essere un inno alla vita, al sole, alla luce, al mare di Cuba». E se “Creature” nasceva dalla terra e si innalzava con un magico e divertente “cantico delle creature”, “Tesoro” vuole spingersi oltre gli elementi primordiali, puntando direttamente al cielo. «Ci immaginiamo un sole dentro una barca – spiega il regista-scultore – perché il mare, in fondo, diventa il teatro della vita». L’idea è di riuscire a “testare” il nuovo spettacolo per l’estate, nella speranza di approdare nei teatri durante stagione autunnale, proprio come era accaduto con “Creature”.

Chiara Pavan

Da Il Gazzettino del 19-02-06

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