Stampa: Non m’hanno fermata gli elefanti, figurarsi un ictus
DOPO IL MALORE DELL’AGOSTO SCORSO, MOIRA ORFEI SI E’ DEL TUTTO RISTABILITA E QUI RACCONTA I GIORNI DELLA GRANDE PAURA (E IL SUO INCREDIBILE PASSATO)
La corte serrata di Totò. Gli strani tour con Fellini. L’incontro con papa Wojtyla… L’artista è in fiume in piena. “E ora” dice “sono felice perché sono tornata al mio unico grande amore, il circo”
di Aldo Della Vecchia
Una che è stata travolta da due elefanti da 5 quintali l’uno ricavandone soltanto tre costole rotte (nel 1984), e che in seguito si è scontrata frontalmente con un Tir uscendone ammaccata ma neanche troppo (nel 2000), cosa volte che possa fare un ictus? Infatti Moira, dopo grave attacco ischemico che l’ha colpita la scorsa estate, (dovuto pare anche allo spavento per l’incidente che il 20 luglio ha visto coinvolto il figlio Stefano Nones, assalito da una tigre mentre si trovava all’interno di una gabbia) si è già quasi completamente ripresa: verve straordinaria, parlantina a mille, e trucco un po’ più che appariscente. Tutto questo a sei mesi esatti dal malore. Come è possibile? A noi piace pensare che Moira in fondo è un personaggio dei fumetti, come Paperino o Wyle E. Coyote: più la vita li butta giù, più loro si tirano su. Ci piace anche pensare che Moira sia in qualche modo dotata di speciali superpoteri, elegantemente occultati sotto quella sua incredibile acconciatura che da più di mezzo secolo è un simbolo dell’Italia, come la pizza, la gondola e la torre di Pisa.
Moira, come va?
“Adesso meglio, grazie. Però gli ultimi mesi non sono stati per niente belli. E questa volta riprendermi non è stato facile”.
Si ricorda quando è stata male?
“Era il 3 agosto 2006, ci trovavamo con il circo a Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Durante lo spettacolo della sera mi sono sentita mancare. Mi hanno trasportato d’urgenza all’ospedale civile di Locri, e da lì in ambulanza al San Carlo di Roma”.
Come ha fatto a recuperare in così poco tempo?
“Solo grazie al mio carattere. S’immagini che a un certo punto, subito dopo l’ictus, non riuscivo quasi più a muovermi, e avevo difficoltà anche a parlare, proprio io che non sto zitta un attimo! Ci sono voluti tre mesi di riabilitazione. In tutto, sono stata in ospedale quasi cinque mesi”.
E’ già tornata al lavoro?
“Appena ho potuto sono tornata al mio unico grande amore: il circo. Ogni sera, al termine dello spettacolo, scendo in pista per la passerella finale. E tra poco spero di poter rientrare in tv”.
Lo scorso autunno doveva essere lei l’ospite d’onore di “Reality Circus”, il varietà di Canale 5 che, negli ascolti, non è mai decollato…
“L’ho seguito dall’ospedale, e mi dispiace proprio che non abbia avuto il successo che si meritava, perché io a guardarlo mi sono divertita moltissimo. E Barbara d’Urso era una padrona di casa perfetta”.
Tra i concorrenti di “Reality Circus” c’erano le sorelle Benedicta e Brigitta Boccoli, che adesso si esibiscono nel suo circo.
“Una forza della natura, anzi due. Benedicta lavora con gli elefanti, Brigitta con le tigri. Oltre che brave sono molto carine”.
E’ vero che Brigitta frequenta suo figlio Stefano anche fuori dal circo?
“Ma va là, che cosa dice? A me questo non l’ha detto ancora nessuno. E poi lei come fa a saperlo? Comunque, Brigitta mi sta molto simpatica”.
In questi mesi di sofferenza chi le è stato più vicino?
“Mio marito Walter Nones, i miei figli Stefano e Lara, e poi un’infinità di colleghi, amici, gente comune. Soprattutto, ho ricevuto tantissimi fiori, pensieri e telefonate di solidarietà dai gay, che sono i miei ammiratori più grandi”.
Moira, la domanda che tutti gli italiani vorrebbero farle: quanto ci impiega ogni volta a truccarsi?
“Mezz’ora tutte le mattine, e ci tengo a dire che faccio tutto da sola. Prima metto sul viso una crema molto evanescente, poi la cipria compatta, quindi il fondotinta. Infine la matita sugli occhi, e rossetto come se piovesse. A quel punto è la volta dell’acconciatura, e così se ne va un’altra ora buona”.
Una curiosità: tutti la chiamano Moira, in realtà il suo nome vero è Miranda.
“Il mio nome di battesimo è Miranda, però fin da piccola tutti mi chiamavano Moira, perché era scurissima, al punto che mia madre per la paura di perdermi quando faceva buio mi metteva un grembiulino bianco. Il nome Moira mi è stato poi dato dal mio primo agente cinematografico, Giuseppe Perrone”.
A lanciarla nel mondo della celluloide fu Dino de Laurentiis.
“ Lui mi diceva sempre che se avessi insistito con il cinema sarei diventata come diceva anche di non cambiare mai immagine, che così avrei fatto la mia fortuna. E aveva ragione”,
Fra film mitologici e commedie all’italiana, lei ha girato qualcosa come 51 pellicole. Dei suoi compagni di set chi ricorda più volentieri?
“Vittorio Gasmann e Marcello Mastroianni. E poi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, con cui mi sono divertita moltissimo. E come dimenticare Totò? Si figuri che si era preso per me una cotta tremenda. Una volta mi disse: “Moira, ti prego, vieni a letto con me, anche soltanto una volta. In cambio ti regalo un appartamento”. Ma io come facevo ad andare con lui? Era troppo brutto, poverino, così gli dissi: “Principe De Curtis, sono tanto lusingata delle sue attenzioni, però rimango fedele a mio marito”.
Anche Federico Fellini aveva per lei un’ammirazione speciale.
“Ah sì, mi ricordo che a volte gli piaceva prendermi per mano e portarmi in giro per Roma a vedere le prostitute. Quelle che lo ispiravano di più si divertiva a intervistarle lì sul momento, chiedendo loro di quelle cose, ma di quelle cose….”.
Moira, lei gioca tanto a fare la zingara, però in realtà è friulana, nata a Codroipo, in provincia di Udine.
“A Codroipo non ci sono mai più tornata. Mi piace definirmi cittadina del mondo, e considero la roulotte l’unica mia vera casa”.
A proposito di friulani Doc, un altro suo ammiratore insospettabile era Pier Paolo Pisolini.
“E’ vero tra di noi c’era molta simpatia. D’altra parte gliel’ho già detto prima, che con i gay ho un gran feeling: io piaccio a loro, e loro piacciano a me, perché riuniscono il meglio dell’uomo e della donna”.
Lei è stata ricevuta in udienza e ha visto da vicino ben tre Papi: Giovanni XXXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Chi l’ha colpita di più?
“Papa Wojtyla. Con il circo ci siamo esibiti diverse volte davanti a lui, e lui si divertiva sempre moltissimo. Ricordo che una volta mi è venuto molto vicino e mi ha sussurrato una parolina all’orecchio”.
Quale?
“Non gliela dico. Ma era una parolina gentile”.
Delle donne dello spettacolo attuali chi le piace di più?
“Trovo che dive come e non ce ne siano più, e infatti tutte e due continuano ancora oggi a far parlare di sé. In tv mi piace Simona Ventura. E Raffaella Carrà, sempre. Peccato che non la facciano più lavorare.
Con avete anche fatto una cosa insieme a “Milleluci”, nel 1974.
“Era già allora una grande professionista, e una donna molto spiritosa”.
A “Milleluci” c’era anche Mina…
“In assoluto la più brava delle cantanti, ma si dava un sacco di arie. E con si vedeva benissimo che non potevano sopportarsi. Non si guardavano mai in faccia…”.
Moira, se si guarda in giro vede la sua erede?
“Lei la vede?”.
da: “Tv Sorrisi e Canzoni” n° 8/2007
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