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LA GUERRA DEI CIRCHI AL RIENTRO DI MOIRA DALL’IRAN (1978): Video

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LA GUERRA DEI CIRCHI AL RIENTRO DI MOIRA DALL’IRAN (1978): Video

In questi giorni di incertezze, frustrazione e difficoltà si parla spesso di manifestazioni e proteste. Si vuole scendere in piazza, si propone di occupare piazze o bloccare strade con i camion e gli automezzi come hanno recentemente fatto trasportatori e ristoratori. Il circo è stato definito “invisibile” in quanto non considerato dalle istituzioni che lo hanno inserito tra le attività “non essenziali”. E allora ci è venuta in mente una situazione verificatasi 43 anni fa, prima con il circo di Moira Orfei bloccato in Persia che a costo di tentare il suicidio, cercava di attirare l’attenzione delle istituzioni. E successivamente lo scontro generato dall’inatteso rientro in Patria del Circo di Moira dopo la lunga crisi in Iran che scombussolava l’equilibrio e la disposizione dei circhi sulle grandi piazze italiane nel periodo Natalizio. Una situazione che generò quella che i media nazionali definirono “La Guerra dei Circhi”. Ma facciamo un passo indietro.


La Guerra dei Circhi e la protesta di Livio Togni sulle antenne
Novembre 1978 – Video Archivio Storico Mauro Cantoro
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Nell’estate del 1978 in Iran come è noto scoppia la rivolta che colpisce da vicino anche il Circo Moira Orfei che si trovava fuori dall’Italia da un anno. L’escalation di violenza porta anche a lanci di molotov, boicottaggi e la conseguente sospensione degli spettacoli. A metà settembre sui giornali italiani arriva la notizia secondo cui dopo la sospensione degli spettacoli, il circo è bloccato in Persia in quanto abbandonato dagli impresari che sarebbero fuggiti senza versare le tasse, impedendo così al circo di lasciare il paese. La Stampa afferma infatti: Secondo l’amministratore Sergio Scaccianoce il circo Orfei è stato bloccato a Teheran dalla polizia per una questione di natura fiscale. Dopo aver subito numerosi attentati ad opera di gruppi tradizionalisti religiosi, contrari all’esibizione di « donne nude », la troupe del circo aveva deciso di abbandonare l’Iran. Al momento della partenza da Teheran è però intervenuta la polizia: la società alla quale era stata affidata l’organizzazione degli spettacoli, la «Sportrama», si era volatilizzata, lasciando 450 milioni di tasse da pagare”.

walter nones in visita allo scia di persia con farah diba 1977
Walter Nones e la compagnia del Circo in visita allo Scià di Persia con Farah Diba e i figli divertiti da uno scimpanzé (1977)
Volantino del Circo Moira Orfei a Teheran 1978
Volantino del Circo Moira Orfei a Teheran 

A fine settembre Moira a Teheran inizia il digiuno per sollevare l’attenzione sulla situazione che tiene prigioniera il Circo in Persia. Il 12 ottobre Moira e Lara, atterrano a Fiumicino, mentre il Circo è ancora bloccato a Teheran, e iniziano un’azione mediatica importante per suscitare attenzione delle Istituzioni che favoriscano lo sblocco della situazione e il rientro del Circo in Italia. Emblematica la foto di Moira che scesa dall’aereo si inginocchia e si fa il segno della Croce a favore dei giornali. Negli stessi giorni a Roma, in Viale Tiziano, agisce il Circo sul Ghiaccio, la seconda unità del circo di Moira e Walter, diretta da Loredana Nones, che beneficia del clamore mediatico della vicenda rimanendo nella capitale per circa 2 mesi, grazie a una proroga annunciata proprio nei giorni di massima eco.

La Guerra dei Circhi Moira al rientro dall'Iran
Aeroporto di Roma Fiumicino. Al rientro da Teheran Moira, con Lara a Fiumicino, inginocchiata si fa il segno della Croce

Il 21 ottobre sui giornali compaiono grandi foto di Moira in ospedale a seguito del tentato suicidio con assunzione di grandi dosi di barbiturici. Moira Orfei, ha tentato il suicidio: ha ingerito trenta pastiglie di Mogadon ed è stata trasportata d’urgenza al ‘San Giacomo* dove è stata immediatamente sottoposta a lavanda gastrica. Le sue condizioni non sono giudicate gravissime, ma la prognosi resta riservata” e ancora Solo una settimana fa, finalmente, dopo l’interessamento personale dell’imperatrice Farah Diba, Moira aveva riottenuto il passaporto ed è tornata a Roma. Moira Orfei si era subito data da fare. Aveva rivolto un appello al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri Forlani, per far sbloccare la situazione ed ottenere la restituzione dei passaporti alla sua gente, nonché i mezzi per far il viaggio di ritorno. Erano seguite le promesse e Moira Orfei aveva ripreso il lavoro. Da una prima ricostruzione, sembra che ieri pomeriggio, quando Moira Orfei era già nel suo camerino in attesa del suo primo numero, sia giunta dall’Iran una telefonata di suo marito Walter Nones. Le notizie erano pessime. Dei soldi e dei passaporti neanche l’ombra. Al mezzo miliardo già sfumato insomma, si stava aggiungendo l’inestimabile perdita delle bestie ammaestrate. Moira Orfei è stata colta da una crisi depressiva”.

moira orfei torna dall'Iran
Collezione Sabino Dioguardi
la guerra dei circhi la prima parte della compagnia rientra dall'Iran
28 ottobre 1978. La prima parte della compagnia rientra in aereo dall’Iran (Da “La Stampa”)

Il 28 ottobre una prima parte della compagnia viene rimpatriata in aereo. I giornali parlano di 90 persone, tra cui Walter Nones. Romangono a Teheran le attrezzature, gli animali e una quarantina di altre persone (stando agli articoli di stampa).   “Sono così felice che non posso dire altro» ha dichiarato visibilmente commosso all’arrivo Walter Nones. A ricevere questa prima parte della troupe del circo, erano alcuni funzionari dei ministeri degli Esteri, dell’Interno e dello Spettacolo, i tre dicasteri che in questi giorni si sono adoperati per risolvere lo spinoso caso del circo italiano rimasto bloccato nella capitale iraniana” e ancora “Accennando al tentativo di suicidio di Moira, il domatore ha detto che forse è stata tutta colpa sua, in quanto per telefono, quel giorno, disse alla moglie che la situazione del circo gli appariva disperata e questo deve aver provocato la crisi di sconforto che ha indotto Moira a ingerire numerose compresse di sonnifero». Devo ringraziare tutte le autorità italiane che sono intervenute presso il governo iraniano in nostro favore — ha detto Nones prima di lasciare l’aeroporto —. Se non fosse stato per quest’intervento, saremmo ancora lì, senza passaporti, senza denaro e con la prospettiva di vedere il circo andare giorno per giorno in disfacimento». Per quanto riguarda i programmi futuri del circo, Nones ha detto di non poterne fare, almeno fino a quando l’intera troupe non sarà rientrata in Italia”.

LA GUERRA DEI CIRCHI

La Guerra dei Circhi Livio Togni sulle antenne a Napoli (novembre 1978)
La protesta di Livio Togni sulle antenne a Napoli (novembre 1978)
La Guerra dei Circhi - Livio Togni sulle antenne
Collezione Daniele Canova
La guerra dei Circhi. La protesta di Livio Togni sulle Antenne
Da “L’Unità” del 12/11/1978

Il 12 novembre uno degli episodi più clamorosi di questa vicenda. L’Ente Circhi assegna la piazza di Napoli al Circo Moira Orfei, come supporto alla difficile situazione economica che il circo sta affrontando a seguito della crisi in Persia. Una sorta di agevolazione e compensazione del momento drammatico, che andrebbe a sovvertire i giri di piazze che si stavano definendo. Livio Togni, che manca da Napoli col suo circo dal febbraio 1975 e che aveva previsto di trascorrere le Feste nel capoluogo campano, inscena una plateale manifestazione di protesta. Innalza le 6 antenne del grande chapiteau del Circo Jumbo sulla piazza di Via Marittima, si arrampica in cima ad esse, minacciando di non scendere fino alla concessione definitiva dell’area, digiunando e comunicando tramite un megafono. Intorno all’area e sulle antenne striscioni e cartelli con i motivi della protesta. Inizia quella che i quotidiani definiscono “La Guerra dei Circhi”. Dice La Stampa: Livio Togni per non essere buttato fuori da una delle zone più popolari di Napoli, dove consistenti sono i consensi del pubblico, è salito sul pennone più alto delle attrezzature del suo circo, deciso a rimanere lassù fino a quando non gli sarà assicurata la possibilità di lavorare senza il pericolo di essere estromesso dal circo concorrente. Moira Orfei non è disposta a cedere. Ha attraversato un-periodo nero, di enormi difficoltà economiche, tali da spingerla a tentare il suicidio ed è per lei questione di vita o di morte, lavorare nella nostra città”.

La Guerra dei Circhi. Lo striscione tra le antenne a Napoli 1978
Lo striscione tra le antenne di Livio Togni “Protestiamo perchè tutti dobbiamo vivere”, Napoli 1978

Seguiranno 4 giorni di copertura mediatica con servizi in tv, articoli sui giornali, prese di posizione e dichiarazioni al vetriolo. Con una mediazione di Egidio Palmiri, presidente dell’Ente Nazionale Circhi che tenterà una soluzione diplomatica. Tra i temi sul tavolo in quel periodo l’apprensione dell’Ente Circhi per l’aumento dei circhi di prima categoria, i cosiddetti “grandi” che con la divisione in due del Circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei e del Circo sul Ghiaccio di Moira Orfei (con il complesso tradizionale e quello su ghiaccio diretto da Loredana) portava a 8 il numero dei complessi (insieme a Americano, Cesare Togni, Darix Togni e Medrano).

Pace fatta tra Togni e Orfei

il circo moira orfei rientra dall'Iran

Alla fine di questo periodo rovente si trovò un accordo: Divier Togni rinunciò alla piazza di Bari in favore del cugino Livio che dunque trascorse le Feste in Puglia (anzichè a Napoli) con il Jumbo (sarà l’ultimo giro di piazze con questa insegna). Divier aprì a Milano il suo Circo Nazionale Togni. Moira andò effettivamente a Napoli. Americano a Roma, Cesare Togni a Firenze, il Circo sul Ghiaccio a Torino, Medrano a Palermo, Nando a Milano e Liana e Rinaldo a Catania e Miranda a Cagliari. L’Ente Circhi chiese la chiusura del secondo circo di Moira, quello sul Ghiaccio, entro il 1981.

circo moira orfei di rientro dall'Iran

Il servizio del Tg2 che vi proponiamo, gentilmente messoci a disposizione da Mauro Cantoro (GUARDA IL VIDEO), pure se logorato dal tempo, racconta questo periodo infuocato e ci restituisce l’immagine del Circo di quegli anni che disponeva di una leva mediatica non indifferente. Come abbiamo visto dalla cronaca dei fatti principali di quei giorni, che non pretende esaustività, ma appunto è una ricostruzione di ciò che i media diffusero in quelle settimane, Togni e Orfei erano marchi molto forti e connotati, la cui forza richiamava giornalisti e testate nazionali. Il Circo era tutt’altro che invisibile e per la causa di Moira e Walter si scomodarono Ministri e Sottosegretari, ambasciate e funzionari italiane ed iraniane. Moira, Walter e Livio, in questo caso, seppero fare un uso importante dei media e tutte queste azioni mediatiche ebbero inevitabilmente un forte effetto anche sulle biglietterie oltre che sulla popolarità dei rispettivi marchi.

LA GUERRA DEI CIRCHI AL RIENTRO DI MOIRA DALL’IRAN (1978): Video

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